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Se non è record nazionale lo è per la provincia di Modena. Davvero ingente, oltre 16 kg di sostanza, la quantità di cocaina che gli agenti della Polizia Stradale Modena Nord hanno rinvenuto nell’auto fermata ieri pomeriggio presso l’area di sosta di Castelfranco Emilia. Una lancia Musa che stava transitando in A1, nel tratto tra Bologna e Modena, in direzione Miliano. Sostanza purissima, abilmente occultata in un vano sotto il sedile posteriore, apribile con un sofisticato comando elettronico posto sotto al piantone dello sterzo ed attivabile con un comando elettrico collegato all'autoradio. Di fatto, lo spegnimento o l'accensione dell'autoradio attiva il dispositivo che comandava l'apertura o la chiusura di un vano ricavato con un importante lavoro di carrozzeria, sotto i tappeti dei sedili posteriori. Una vano che attraversava in larghezza l'auto e dove erano stoccati, sottovuoto, 15 panetti contenenti ognuno più di un chilogrammo di droga.
In tutto 16,150 kg di sostanza purissima. Valore di 800 milia euro all’ingrosso, che sul mercato milanese, dove era destinata, e dove sarebbe stata tagliata una volta giunta a destinazione, avrebbe fruttato circa 3 milioni e mezzo di euro.
I particolari dell'operazione sono stati resi noti questa mattina in una conferenza stampa organizzata presso il comando della Polizia Stradale di Modena in via Giardini, dal comandante Lorenzo Tassi e dal dirigenti della sottosezione Modena Nord Lorenzo Pomponio.
L’auto viene era stata notata perché alla vista degli agenti, dalla quarta corsia dove scorreva ad alta velocità, il conducente alla guida aveva rallentato bruscamente la marcia, cambiando corsia. Manovra che anziché evitare i sospetti degli agenti li ha generati.
A bordo della Lancia Musa, fatta entrare e fermare nell'area di sosta di Castelfranco, due calabresi. Uno intestatario dell’auto, il secondo alla guida, padre di un bambino di 5 anni seduto nel sedile posteriore.
I sospetti che qualcosa non ve, vengono confermati dal racconto dell’uomo che dice di essere andato in Calabria per recuperare un seggiolino da bambini dimenticato. Andata e ritorno da Milano, per un seggiolino, non si prospetta come motivazione credibile. L’auto viene portata al comando della Polstrada Modena Nord per ulteriori accertamenti. Li viene individuato ed attivato il dispositivo per l’apertura del vano e la scoperta della sostanza.
Il corrirere, con piccoli precedenti per altri reati, rischia ora più di dieci anni di carcere. Un viaggio, solitamente pagato a tratta con circa un migliaio di euro, che costerà caro, molto caro. Anche solo per l'allontanamento dal figlio di 5 anni, utilizzato presumibilmente per non dare troppo dell'occhio. Acorgimento che non ha ingannato gli agenti della Polizia Stradale che dopo avere notato e bloccato l'auto con il ricco carico, hanno accolto il bambino nella loro centrale. Qualche cartone animato in attesa dell'arrivo della madre residente a Milano insieme al padre, che poche ore dopo lo ha raggiunto. Il padre-marito è stato tradotto subito al carcere di S.Anna di Modena