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Quattromila euro sequestrati, due 22 enne tunisini denunciati. Avevano addosso diverse dosi di sostanza stupefacente, per uso personale, ma collegati ad un 21 enne magrebino, irregolare, già arrestato dai Carabinieri, e ieri sera di nuovo incastrato nell’operazione congiunta di Carabinieri, Polizia Municipale con l’ausilio dell’unità cinofila della guardia di Finanza. Che porta, dopo i due dei giorni scorsi, a tre il numero degli arresti per droga di stranieri irregolari nella zona tempo stazione, una delle più controllate ed a rischio della città per il commercio di sostanze stupefacenti. Un’azione mirata e congiunta che ha portato subito all’arresto del tunisino e al sequestro del quantitativo di sostanza nascosta nel giubbotto e all’interno dei calzini, insieme al contante.
I particolari dell'operazione, insieme all'ingente quantità di droga, contante e preziosi sequestrati, sono stati illustrati questa mattina in una conferenza stampa organizzata presso il comando provinciale dei Carabinieri di Modena dal Comandante del Nucleo operativo radiomobile dei Carabinieri di Modena, Francesca Romana Fiorentini, e da Luigi Scannapieco, responsabile nucleo problematiche territorio Polizia Locale Modena
Tutta la droga sequestrata ieri è contraddistinta dal simbolo di un delfino e da una foglia di Marijuana, impresso su ogni panetto. Un marchio di fabbrica usato anche dagli spacciatori, per identificare, anche attraverso l’opinione degli acquirenti, il migliore fornitore. Con loro i fermati non avevano solo droga e denaro ma anche coltellini a serramanico, spray urticante e diversi preziosi orologi, catene, oggetto presumibilmente di furti. L’area di spaccio era quella solita, della stazione dei treni estesa nei controlli fino al piazzale della manifattura tabacchi dove i due tunisini sono stati fermati. In una morsa stretta dalle diverse unità nell’azione interforze coordinata dalla Prefettura nel tavolo provinciale dell’ordine e la sicurezza pubblica dove il territorio viene mappato sulla base della pericolosità delle zone più a rischio consentendo azioni mirate e con l’impiego di un importante numero di unità specializzate
Redazione Pressa
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