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“Le 142 condanne e gli oltre 1200 anni di carcere arrivati dalla sentenza del processo Aemila sono la dimostrazione lampante che la mafia in Emilia-Romagna, non solo ha avuto i modi e i tempi per infiltrarsi nel nostro tessuto sociale ed economico, ma anche tutto lo spazio per piantare solide radici. Per questo c’è rammarico nel costatare come chi oggi parli del rischio di sottovalutare questa realtà in questi anni abbia cercato in tutti i modi di far finta di niente. E tra i primi c’è proprio il Pd che, in Regione, ha sempre respinto la nostra richiesta di creare una commissione d’inchiesta sulla criminalità organizzata e sulla mafia”. È questo il commento del gruppo regionale del Movimento 5 Stelle riguardo alla storica sentenza emessa ieri riguardo al processo Aemilia.
“Per anni il Movimento 5 Stelle nelle piazze e negli atti presentati in Regione ha parlato di radicamento della criminalità organizzato nel nostro territorio. Tesi che però dai banchi della maggioranza, in viale Aldo Moro, hanno sempre preferito sminuire o minimizzare. Oggi però davanti alle oltre 142 condanne e pene complessive per oltre 1200 anni di carcere speriamo che nessuno avrà più l’indecenza di sostenere che la mafia in Emilia-Romagna non esiste e non è mai esistita. La sentenza Aemilia ha scritto nero su bianco che c’è, e ha radici ben solide, una cosca della ‘Ndrangheta. Questa è la realtà dei fatti e da questo assunto c’è l’esigenza di dover partire per studiare tutte le contromisure necessarie per poter arginare il suo controllo e il suo potere sulla nostra realtà economica, sul tessuto sociale e politico. A cominciare dal sistema degli appalti pubblici dove, come ha evidenziato il processo Aemilia, la mafia ha sempre concentrato, e continuerà a farlo, la propria attenzione”.
Redazione Pressa
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