Stando alle sentenze passate in giudicato la figura del condannato 'è quella di partecipe molto attivo del sodalizio 'ndranghetista emiliano, osservante delle gerarchie e regole dettate dai capi, fedele alle direttive ricevute condivise ed attuate e raccordo tra la cosca mafiosa ed esponenti delle istituzioni locali', allo scopo di favorire 'il rafforzamento e l'espansione economica del sodalizio, di chiara matrice imprenditoriale'. Nel processo Aemilia Muto si è sempre dichiarato innocente e il suo avvocato lo paragonò a Enzo Tortora. Gli accertamenti della Direzione investigativa antimafia hanno tuttavia dimostrato la sproporzione tra il valore del suo patrimonio e i redditi dichiarati.
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