Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Il Nucleo Ispettorato Carabinieri del Lavoro di Modena, insieme ai militari di Pavullo durante una serie di controlli nei ristoranti hanno individuato 8 lavoratori in nero, pagamenti in contanti ai lavoratori dipendenti in violazione dell’obbligo della tracciabilità delle retribuzioni, mancati versamenti contributivi, varie inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro quali l'omessa designazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, degli incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione e lotta agli incendi, l’omessa nomina del medico competente, l’omessa sorveglianza sanitaria sulla salute dei lavoratori, mancata formazione ed informazione in materia di sicurezza del lavoro, l’assenza dei presidi medici di primo soccorso e l’omessa manutenzione dei presidi antincendio.
Nell'ultima settimana sono state 3 le ditte risultate non conformi, gestite da imprenditori italiani, e per ognuna di esse è stato adottato un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale sia per le gravi violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, sia per l’impiego dei lavoratori “in nero”.
I controlli hanno infatti consentito di accertare l’impiego di 13 lavoratori irregolari di cui 8 occupati “in nero”. Le sanzioni complessivamente contestate ammontano a 80.000 euro circa.
Nel comune di Pavullo è stato chiuso, con l’adozione di un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, un ristorante-pizzeria per aver occupato 5 lavoratori “in nero”. Dal controllo sono emerse, inoltre, inadempienze in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro quali la mancata formazione e informazione dei lavoratori. E’ risultato, altresì, che nelle sale del ristorante era stato installato un impianto di videoripresa che consentiva il controllo a distanza dei lavoratori senza la prevista autorizzazione. Sono state elevate sanzioni per circa 25.000 euro
Nel Comune di Serramazzoni è stato chiuso con l’adozione di un provvedimento di sospensione un ristorante-pizzeria, sia per aver impiegato 1 lavoratore “in nero” sia per gravi violazioni in materia di sicurezza quali la mancata nomina del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione, la mancata elaborazione del documento di valutazione rischi, la mancata formazione ed informazione dei lavoratori.
Venivano elevate sanzioni per circa 25.000 euro.
Nel comune di Modena un ristorante è stato chiuso mediante l’adozione di un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale in quanto, nel corso dell’ispezione, sono emerse gravi inadempienze in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro quali l'omessa designazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, degli incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione e lotta agli incendi, l’omessa nomina del Medico Competente, l’omessa sorveglianza sanitaria sulla salute dei lavoratori, la mancata formazione e informazione in materia di sicurezza del lavoro, l’assenza dei presidi medici di primo soccorso e l’omessa manutenzione dei presidi antincendio. Si è accertato, altresì, per 2 lavoratori un pregresso rapporto di lavoro in nero, oltre che il pagamento in contanti della retribuzione.
Venivano elevate sanzioni amministrative per un circa 30.000 euro.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>