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Applicavano ai clienti un prezzo del carburante più alto di quello dichiarato al ministero dello Sviluppo economico (Mise), violando così la normativa sulla trasparenza. Per questo motivo sei distributori di carburante attivi in città sono stati sanzionati dalla Polizia locale di Modena per un valore complessivo di oltre 6mila euro.
I gestori degli impianti di distribuzione di carburante, infatti, devono comunicare al Mise i prezzi praticati per tutte le tipologie di carburanti (benzina, gasolio, gpl e metano) e per tutte le forme di vendita (con priorità per la modalità self service, se attiva durante l’intero orario di apertura) ai fini della pubblicazione sul sito web dell’osservatorio prezzi del Mise. La piattaforma digitale con i prezzi del carburante costituisce uno strumento di trasparenza al consumatore, che può per esempio orientarsi verso uno o l’altro distributore anche in base alla convenienza economica.
Come funzione la piattaforma
'In questo contesto si sono sviluppati i nuovi accertamenti sulle pompe di carburante di Modena effettuati, nella mattinata di venerdì 11 marzo, dal Nucleo antievasione tributi della Polizia locale. Gli operatori del comando di via Galilei hanno compiuto controlli a campione su 35 dei 71 distributori di carburante e dalle verifiche sui prezzi erogati, confrontati con quelli dichiarati dagli stessi distributori al Mise, sono emerse appunto le difformità sui costi. In tutti i casi il prezzo offerto realmente alla pompa risultava più alto di quello trasmesso al ministero. Nel dettaglio, un distributore pubblicizzava e vendeva il metano a 3,358 euro, mentre la comunicazione al Mise risultava a 2,368 euro: quindi il 41 per cento in meno. Un altro distributore commercializzava la benzina self service alla pompa a 2,149 euro, un euro in più della tariffa pubblicizzata al Mise (1,149 euro).
Ciascuno dei distributori che presentavano questa irregolarità riceverà un verbale da 1.032 euro, per un totale perciò di 6.192 euro' - fa sapere il Comune di Modena in una nota.
Dagli accertamenti, inoltre, è emerso che in tre impianti era oscurata con nastro adesivo nero la terza cifra decimale dei tabelloni dei prezzi collocati a margine della strada e visibili dagli automobilisti. In due circostanze la terza cifra “nascosta” era un 9 e in un’altra un 4. Nonostante la normativa permetta di esporre i costi conferendo minor evidenza alla terza cifra decimale (per esempio rendendo questo numero, dal punto di vista grafico, più piccolo delle altre cifre), infatti, con questo stratagemma l’oscuramento modificava in maniera sostanziale la percezione del prezzo da pubblicizzare al consumatore. Su questi tre distributori sono in corso ulteriori accertamenti.
Foto di repertorio
Redazione Pressa
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