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Ha prima tentato di fuggire, poi ha usato la violenza per resistere al controllo provocando ferite a tre operatori della Polizia locale di Modena e ha continuato nella sua ostinata e aggressiva resistenza. Ma a nulla è valso il tentativo di sottrarsi al controllo e quindi il giovane nigeriano è stato arrestato in flagranza di reato. Arresto che, dopo la convalida del Pubblico ministero, lo ha portato in Tribunale per il procedimento per direttissima.
È accaduto nei giorni scorsi durante un servizio di controllo del territorio, quando gli operatori della Zona 2 della Polizia locale di Modena, hanno concentrato l’attività di contrasto e prevenzione dello spaccio di sostanze stupefacenti nella zona di viale Gramsci e dintorni. In particolare, nella galleria del complesso Errenord gli agenti hanno controllato e identificato diverse persone e inseguito un individuo sospetto che davanti all’ordine di fermarsi e di mostrare i documenti ha tentato di fuggire.
Raggiunto, dopo un rocambolesco inseguimento su per il cavalcavia Mazzoni e poi verso piazzale Darsena, l’uomo ha continuato a divincolarsi e a sferrare colpi tenendo sempre ben chiusa la mano sinistra. Quando si è visto sopraffatto, ha tentato inutilmente di ingoiare quel che aveva stretto in pugno: sei dosi di sostanza stupefacente, crack. Accompagnato all’ufficio della Polizia locale che ha sede nel complesso di via Attiraglio, la perquisizione ha consentito di trovare, nascosto negli slip, un involucro scuro con ulteriori nove dosi di cocaina, tutte termosaldate come le altre e 115 euro in contante. La Polizia locale ha pertanto proceduto nei suoi confronti all’arresto in flagranza di reato per spaccio di sostanza stupefacente e resistenza a pubblico ufficiale.
Dai successivi accertamenti, è risultato che il giovane nigeriano, per altro residente a Bologna e quindi anche inosservanti delle disposizioni anti Covid e con precedenti per spaccio, è pure inottemperante al provvedimento di allontanamento dal territorio italiano notificatogli alcune settimane fa. L’udienza per direttissima che si è svolta nella medesima giornata e ha condannato l'uomo all'obbligo di firma.
Redazione Pressa
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