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La procura acquisirà nei prossimi giorni gli esiti degli esami della medicina legale sul corpo del 32enne nigeriano ricoverato dall'8 novembre scorso all'ospedale di Baggiovara. A seguito di un un pugno sferrato da un connazionale di 25 anni, irregolare, richiedente asilo uscito dal percorso di accoglienza a Gubbio, senza fissa dimora, nel corso di una lite sfociata in via dell'Abate a Modena (zona tempio), sembra per motivi legati allo spaccio di droga. Dopo avere discusso con alcuni connazionali proprio nella zona ripresa anche da una delle diverse telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, l'uomo viene colpito al volto da un pugno che lo scaravente a terra. Nella caduta sbatterà violentemente la testa sul marciapiede e subirà un forte trauma cranico. Impressionante la scena con l'uomo che rimane esamine a terra mentre gli altri si allontanano.
In base a quali saranno le risultanze degli esami sulle cause del decesso, saranno valutati i capi di accusa nei suoi confronti. I 40 giorni trascorsi dall'aggressione alla morte costituiscono un elemento che pesa sotto il profilo giudiziario nelle logica di causa ed effetto. Ma è probabile che la posizione di chi ha commesso il fatto scatenante potrebbe aggravarsi.
Grazie anche all'ausilio delle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona la polizia di Stato aveva arrestato nei pressi del teatro Storchi di Modena pochi giorni dopo l'autore dell'aggressione, arrivato nel 2015 su un barcone, dalla Libia.
Dopo avere lavorato per qualche mese in una ditta di lavorazione carni di Castelnuovo Rangone, campa di espedienti, nella zona Tempio, facendo la spola tra la stazione dei treni ed in centro città.
Il giorno 9 novembre l'uomo ha uno screzio, per futili motivi, con un connazionale, regolare sul territorio nazionale, con permesso di soggiorno umanitario, di 32 anni, all'interno di un negozio di Kebab in zona tempio. La lite prosegue all'esterno su via dell'Abate all'angolo con via Mazzoni, la strada stretta che costeggia l'omonimo cavalvaferrovia. Ad un tratto l'uomo il 25enne sferrà un pugno al connazionale che cade a terra esanime. Oltre al violento colpo in volto l'uomo sbatte il capo a terra. Non si muove ma nessuno lo soccorre. Anzi sia l'aggressore sia le due persone straniere in sua compagnia se ne vanno. Saranno denunciati per omissione di soccorso. Il 32enne viene raggiunto dai sanitari e trasportato d'urgenza all'ospedale di Baggiovara dove entrerà in coma a seguito della forte lesione cerebrale.
Le indagini della Polizia di Stato scattano immediatamente. E coinvolgono anche il nuovo capo della squadra mobile Salvatore Blasco arrivato in città due giorni dopo l’aggressione e che contribuirà all'arresto dell’uomo due giorni dopo. Determinante nelle indagini saranno state le immagini delle numerose telecamere di videosorveglianza della zona (in particolare quella fissata sul palo del cavalcafferovia Mazzoni a pochi metri dal luogo dell'aggressione. Immagini che incrociate con le informazioni raccolte dagli inquirenti nei locali della zona consentono dopo 4 giorni di dare un volto e un nome all'aggressore. L’uomo viene individuato dagli agenti mercoledì scorso nella zona del teatro Storchi e non viene perso di vista. Si raccolgono le prove a suo carico e scatta il fermo poi convalidato per le pesanti prove a suo carico. Dovrà rispondere di lesioni gravissime che potrebbero sfociare in quella di omicidio colposo nel momento in cui la vittima non ce la dovesse fare
Sopra da sinistra il nuovo capo della squadra mobile, Salvatore Blasco, entrato in servizio il 12 novembre 3 giorni dopo l'aggressione, insieme al capo di Gabinetto della questura di Modena ed il Dirigente della squadra Volante della Polizia di Stato della questura di Modena Michele Morra