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Uber Capucci, l'uomo gravemente indiziato della commissione dell’omicidio del fratello Emore, avvenuto lo scorso primo ottobre a Vignola, andrà in carcere, una volta uscito dall'ospedale. Su di lui peserà anche l'accusa della premeditazione.
Il Gip del tribunale di Modena ne ha convalidato questa mattina l’arresto eseguito dai carabinieri nella quasi flagranza di reato ritenendo corretta la contestazione dell’aggravante della premeditazione e dal legame di parentela con la vittima.
E' quanto ufficializzato questa sera in una nota del procuratore Capo di Modena Luca Masini. Le indagini svolte dai carabinieri della Tenenza di Vignola e della Compagnia di Sassuolo, avevano infatti consentito di accertare che l’indagato, prima di raggiungere l’abitazione della madre, dove è stato commesso l’omicidio del fratello Emore, aveva acquistato un taglierino presso un negozio della zona.
Rimane il giallo sulla morte della madre. Uber Capucci è infatti indiziato dell'omicidio del fratello ma non dell'anziana madre. Giallo che potrà avere molti chiarimento sia dalla sua testimonianza sia dall'esito dell'autopsia.
'Per chiarire ulteriormente la dinamica della vicenda -specifica la Procura - saranno determinanti gli esiti dell’esame autoptico sulle due salme ed in particolare su quella dell’anziana donna, madre dell’indagato e della vittima. Importanti, ai fini della ricostruzione della dinamica degli eventi, sono stati gli accurati accertamenti tecnici e i rilievi eseguiti dal personale del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo dei Carabinieri di Modena. Le investigazioni, fin da subito dirette e coordinate dalla Procura, proseguono al fine di ricostruire l’esatto movente dell’omicidio e di accertare le cause del decesso dell’anziana mamma del 67enne, nei cui confronti è stata applicata, all’esito della convalida, la misura della custodia cautelare in carcere. L’indagato resterà piantonato in ospedale prima della sua traduzione alla locale Casa Circondariale'.
Redazione Pressa
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