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Grazie alla telecamere del locale a pochi metri dal luogo del delitto e le testimonianze di alcuni connazionali, sono servite poche ore alla polizia di Sassuolo per catturare BOUFES Said, magrebino di 38 anni, titolare di un permesso di soggiorno scaduto nel 2014 e con precedenti penali e di Polizia per reati relativi alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. E' lui l'assassino che ieri sera ha ucciso MOHAMED Hamid, un 37 enne iracheno, clandestino, senza fissa dimora, con numerosi precedenti per spaccio, colpendolo mortalmente alla gola con un coccio di bottiglia bottiglia che gli ha reciso la giugulare, mentre era in strada a Sassuolo su Via Radici in Piano.
Dalla ricostruzione delle forze dell’ordine il tutto è nato per una discussione sul controllo del territorio per la vendita di sostanze stupefacenti.
MOHAMED Hamid, avrebbe prima lanciato pesanti offese nei confronti di Boufes per poi colpirlo alla testa con alcuni sassi trovati in terra procurandogli delle vistose ferite. In preda all'ira e al desiderio di vendetta BOUFES Said ha raggiunto il vicino bar della via e, alla presenza di alcuni connazionali, ha rotto contro il muro una bottiglia di birra e con il collo in vetro si è avviato verso MOHAMED Hamid. Attraverso la visione dei filmati registrati dalle telecamere è stato possibile ricostruire i momenti in cui BOUFES Said, ha raggiunto e colpito Hamid con il collo della bottiglia. Il vetro ha reciso netta la giugulare e l'uomo dopo essersi stretto la mano intorno al collo, è crollato a terra senza vita sulla ciclabile di via Radici Piano, all'angolo con via Due Madonne. Il video ripreso da una telecamera di videosorveglianza che testimonia l'aggressione
L'assassino ha lasciato la zona a piedi e resosi conto di avere ucciso un uomo, ha tentato la fuga raggiungendo la stazione di Modena dove gli agenti della Polizia, che nel frattempo avevano presidiato tutte le stazioni della provincia, lo hanno bloccato. La sua intenzione sarebbe stata raggiungere il fratello a Cosenza. L'uomo aveva evidenti ferite alla testa e alla alla mano destra quest’ultima probabilmente procurata con il fendente sferrato alla vittima con il collo di bottiglia. Elementi sufficienti al Pubblico Ministero per fare scattare il fermo indiziato del reato di omicidio volontario aggravato da motivi futili. Ora si trova in carcere a Modena a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Il giorno successivo all'omicidio siul luogo del delitto si è reso necessario un nuovo intervento delle squadre di pulizia per la rimozione dei segni rimasti sul fondo della pista ciclabile all'angolo con via due Madonne
Redazione Pressa
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