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Da questa mattina in diverse località dell'Emilia-Romagna, della Toscana, della Lombardia e della Sicilia, i carabinieri del comando provinciale di Ferrara, insieme ai colleghi di Bologna, Modena, Parma, Brescia, Mantova, Firenze, Pisa e Pistoia stanno dando esecuzione a 22 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Bologna su richiesta della Dda, guidata dal procuratore capo Giuseppe Amato. L'operazione denominata 'Sottobosco' arriva al termine di un'indagine cominciata nel 2016, che ha permesso di documentare l'esistenza di un'associazione a delinquere specializzata nel traffico di cocaina importata dall'Olanda. Numerose le perquisizioni in corso da parte dei carabinieri.
Le indagini sull'estorsione hanno permesso di 'svelare una fitta ed organizzata rete di spaccio', e le successive investigazioni della Dda bolognese hanno consentito di identificare Jarmouni 'come il fornitore di cocaina destinata ai referenti del gruppo a Bondeno'.
Risalendo poi la struttura organizzativa, che i Carabinieri definiscono ''piramidale' e caratterizzata da una spiccata propensione alla violenza (in una telefonata intercettata, ad esempio, si parla di 'rapire il bambino' di una persona che non paga, ndr)', e' emerso che il marocchino, che come tutti gli altri arrestati e' regolare sul territorio, gestiva gli affari in maniera paritaria con 'cinque albanesi (Defrim, Enver, Ihaxhi e Besnik Dervishi e Klodian Alushku) operanti tra le province di Pisa e Firenze, che curavano l'approvvigionamento dall'Olanda servendosi di una rete di corrieri'.
La cocaina veniva poi venduta sui mercati di 'Ferrara, Bologna, Modena e Parma, dove i marocchini lavoravano saltuariamente come braccianti agricoli, fino ad arrivare alla Toscana, dove gli albanesi operano nel settore dell'edilizia e dove la droga veniva spacciata nelle province di Pisa, Firenze e Lucca, in particolare in Versilia'.
E gli affari conclusi dai due sodalizi erano veramente buoni, dato che, spiegano i militari, 'due volte al mese importavano dall'Olanda, su auto modificate per occultare meglio la droga, circa un chilo-un chilo e mezzo di cocaina, pagandola meno di 35.000 euro al chilo', per poi venderla al dettaglio 'a cifre che oscillavano tra gli 80 e i 120 euro al grammo'
Secondo le stime dei Carabinieri, che ora intendono collaborare con i colleghi olandesi per risalire ai fornitori, da un chilo di cocaina 'se ne possono ricavare, se molto ben tagliata, quattro chili e mezzo che, venduti a 80 euro al grammo, portano in cassa 360.000 euro'.
Nel dettaglio, durante le indagini, da cui finora non e' emerso che lo spaccio servisse a finanziare altre attivita' illecite, sono stati eseguiti sei sequestri, per un totale di sette chili di cocaina. Di questi, i piu' consistenti sono avvenuti il 16 gennaio 2017 a Salo', nel bresciano, dove sono stati sequestrati 2,5 chili, il 14 febbraio dello stesso anno a Neviano degli Arduini, in provincia di Parma (due chili) e il 9 gennaio 2017 a Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa (1,3 chili). Nel corso delle perquisizioni di questa mattina, svolte dai militari di Ferrara, Bologna, Modena, Parma, Brescia, Mantova, Firenze, Pisa, Pistoia e Agrigento e per cui sono stati impiegati 140 uomini, tre unita' cinofile e un elicottero, sono stati invece sequestrati, a uno degli arrestati, 28.000 euro in contanti, ritenuti provento di spaccio. Alla soddisfazione espressa dai Carabinieri si affianca quella del sindaco di Bondeno, il paese da cui sono partite le indagini, Fabio Bergamini, che sottolinea il contributo dato dai militari della stazione bondenese e definisce l'ondata di arresti 'una notizia estremamente positiva per la sicurezza di tutti noi e per il contrasto alle droghe, che deve sempre essere sostenuto e incentivato'.