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Si fidava di lui, lo conosceva e il 4 novembre scorso, quando l'amico 35 enne aveva bussato alla sua porta lo aveva fatto entrare in casa sua a Pavullo. Non immaginava che quell'uomo si sarebbe trasformato nel suo peggiore nemico, capace di aggredirlo con inaudita violenza, fracassandogli la faccia con un bastone, per rubargli soldi e poi fuggire, lasciandolo esanime sul pavimento. Invece è successo, a Pavullo .
Lui, un 76 enne di Pavullo, ex ambulante, negli anni aveva stretto amicizia con un 35 enne marocchino, regolare sul territorio, residente da solo a Montese, da tempo senza un lavoro. Il 4 novembre scorso quest’ultimo bussa alla porta dell’anziano conoscente, a Pavullo. Lo fa entrare, bevono qualcosa insieme. Ad un tratto l’ospite prende un bastone ed inizia a percuoterlo sul corpo e sulla faccia per rapinarlo itimandogli di dargli tutti i soldi che ha in casa.
Trecento cinquanta euro che l’aggressore prende per poi fuggire, non prima di avere minacciato la sua vittima di morte in caso di allarme ai Carabinieri. L’anziano, terrorizzato, con il volto distrutto dai colpi, rimane chiuso in casa fino al giorno successivo, quando una vicina gli bussa alla porta entra e si rende conto del tutto. L'anziano raccolta tutto e viene ricoverato all’ospedale. Le sue condizioni peggiorano e i medici si riservano la prognosi. I Carabinieri di Pavullo si mettono subito alla ricerca dell’uomo che evidentemente si è allontanato. Ma il ritorno a Pavullo, nel fine settimana, lo tradisce. I militari lo individuano subito. E lo bloccano. Le pesanti accuse di rapina aggravata, lesioni aggravate e violenza privata aggravata unite alla presenza di precedenti specifici fanno scattare l’arresto e mettono fine ad una storia dai risvolti umani, oltre che criminali, davvero inquitanti.
Redazione Pressa
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