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All'orario di apertura entravano con i loro autocarri all'interno delle isole ecologiche Magnete e Calamita di Modena gestite da Hera, caricavano tonnellate di rifiuti speciali, soprattutto elettrodomestici da avviare allo smaltimento, e li trasportavano all'esterno, ottenendo il silenzio degli operatori addetti ai centri di raccolta con minacce dirette.
Una prassi criminale che dal marzo 2018 al giugno 2019, si è ripetuta praticamente ogni giorno. Sono infatti trecentoventitre i furti accertati dai Carabinieri del Comando provinciale di Modena, che al termine di mesi di indagine coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Amara, e concluse nel febbraio scorso, hanno eseguito sette ordinanze di arresto. Condotte all'interno di appartamenti a Modena e a Castelnuovo Rangone oltre che in due campi nomadi del comune di Modena, in cui i 7 criminali, di età compresa tra i 26 ed i 47 anni, vivevano e stoccavano e lavoravano la grande quantità di materiale rubato.
Uno di loro al momento dell'irruzione non era presente a casa. E' stato trovato ed arrestato a Brescia, dove si era recato. Cinque di loro erano già stati condannati in passato sempre per reati di natura predatoria. 'Agivano con estrema scaltrezza e senso di impunità' - ha sottolineato il Procuratore Capo della Repubblica di Modena Paolo Giovagnoli nel corso della video conferenza stampa tenuta insieme al Comandante provinciale dei Carabinieri di Modena Marco Pucciatti.
Il materiale, dopo essere asportato illegalmente decine e decine di tonnellate veniva trasportato all'interno dei campi nomadi dove i Carabinieri hanno trovato anche i 4 mezzi utilizzati per i furti (di cui uno smembrato e avviato al riciclo), dove gli oggetti (lavatrici, condizionatori, grandi elettrodomestici, TV), venivano smontati per ricavare metalli da rivendere sul mercato legale, a ditte autorizzate, sul quale continuano le indagini per accertarne dimensione ed eventuale coinvolgimento di altri soggetti.
Anche se è chiaro che pur legati da amicizia e da rapporti di parentela, i soggetti agivano come gruppo autonomo. Il fatto poi che i colpi venissero messi a segno solitamente in coppia ha evitato agli stessi che fosse contestato il reato di associazione a delinquere.
Gli arresti sono stati eseguiti all'alba di venerdì scorso in una maxi operazione che ha coinvolto 50 militari comprendenti le unità del Reparto Operativo del Comando provinciale capitanato dal colonnello Marco Bigi, delle quattro compagnie dei carabinieri territoriali (Modena, Carpi, Pavullo e Sassuolo), e con l'ausilio dell'elicottero di Forlì
Tutti sono già sottoposti all'interrogatorio di garanzia. Alcuni ammesso i reati commessi, confermati già comunque dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza a presidio dei centri ed esaminate dai Carabinieri per ricostruire la lunga scia di furti
Redazione Pressa
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