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Sono un uomo e una donna di 40 e 36 anni le persone arrestate ieri sera dai Carabinieri con l'accusa di avere ucciso il 73enne Rocco De Salvatore, l'anziano trovato morto nella camera da letto del suo appartamento a Massa Finalese, nel comune di Finale Emilia, il 31 luglio scorso.
In un primo momento le cause del decesso dell'uomo sembravano poter essere ricondotte ad un malore, ma il quadro emerso dall'autopsia avrebbe invece indotto gli inquirenti a ritenere potenzialmente sussistenti delle responsabilità della coppia, legate, non è escluso, alla somministrazione di farmaci all'anziano. I due dopo il ritrovamento del cadavere, ad opera del figlio della vittima, erano già stati sentiti come persone informate sui fatti.
L'ordine di arresto tra l'origine delle attività investigative partite il 31 luglio quando il cadavere dell'uomo era stato trovato disteso sul letto, privo di segni di violenza.
I Carabinieri della stazione di Finale Emilia e della compagnia di Carpi, intervenuti sul posto su segnalazione dei familiari della vittima, effettuarono i primi accertamenti a cui seguirono approfondimenti Nucleo Investigativo di Modena. Le fonti di prova acquisite anche mediante intercettazioni eseguite con captatori informatici, hanno consentito di stringere il campo sui due indiziati. Il fatto che potessero avere accesso all'appartamento dell'anziano dove l'uomo venne di fatto segregato e ridotto ad uno stato che non gli consentiva di reagire, il rapporto avuto con la vittima tre anni prima. Insieme al complice, già accusato di maltrammenti nei suoi confonti, avrebbe somministrato continuativamente per lungo tempo una massiccia dose di psicofarmaci al fine di mantenerlo in uno stato di costante incoscienza. Condizione che poteva permettere loro di impossessarsi ripetutamente del denaro presente nella camera da letto dell'anziano, e di utilizzare auto e abitazione della vittima. Prima dell'effetto letale dei farmaci somministrati. La donna si trova in carcere mentre per l'uomo sono stati concessi gli arresti domiciliari.
Risolto il giallo di Massa Finalese: Rocco De Salvatore è stato ucciso

Arrestati dai Carabinieri un uomo italiano di 40 anni e una donna straniera di 36. Allo scopo di sottrarre beni ed usare auto e appartamento, avrebbero somministrato al 74enne massicce dosi di psicofarmaci risultate poi letali. Nel luglio scorso il ritrovamento del corpo e l'ipotesi di un malore che l'autopsia ha escluso


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In un primo momento le cause del decesso dell'uomo sembravano poter essere ricondotte ad un malore, ma il quadro emerso dall'autopsia avrebbe invece indotto gli inquirenti a ritenere potenzialmente sussistenti delle responsabilità della coppia, legate, non è escluso, alla somministrazione di farmaci all'anziano. I due dopo il ritrovamento del cadavere, ad opera del figlio della vittima, erano già stati sentiti come persone informate sui fatti.
L'ordine di arresto tra l'origine delle attività investigative partite il 31 luglio quando il cadavere dell'uomo era stato trovato disteso sul letto, privo di segni di violenza.
I Carabinieri della stazione di Finale Emilia e della compagnia di Carpi, intervenuti sul posto su segnalazione dei familiari della vittima, effettuarono i primi accertamenti a cui seguirono approfondimenti Nucleo Investigativo di Modena. Le fonti di prova acquisite anche mediante intercettazioni eseguite con captatori informatici, hanno consentito di stringere il campo sui due indiziati. Il fatto che potessero avere accesso all'appartamento dell'anziano dove l'uomo venne di fatto segregato e ridotto ad uno stato che non gli consentiva di reagire, il rapporto avuto con la vittima tre anni prima. Insieme al complice, già accusato di maltrammenti nei suoi confonti, avrebbe somministrato continuativamente per lungo tempo una massiccia dose di psicofarmaci al fine di mantenerlo in uno stato di costante incoscienza. Condizione che poteva permettere loro di impossessarsi ripetutamente del denaro presente nella camera da letto dell'anziano, e di utilizzare auto e abitazione della vittima. Prima dell'effetto letale dei farmaci somministrati. La donna si trova in carcere mentre per l'uomo sono stati concessi gli arresti domiciliari.
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