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Dopo le ricostruzioni e le testimonianze raccolte dalla Polizia di Stato nell'ultima calda domenica di luglio, si stanno completamente chiarendo i contorni della vicenda che dopo le ore 22.30 di sabato sera ha scosso la zona di viale Gramsci a Modena. Ricostruzioni che hanno portato all'identificazione e alla denuncia di due uomini di 30 e 35 anni, con piccoli precedenti, residenti a Modena, e all'inquadramento della vicenda nell'ambito di conflittuali dinamiche familiari generate a seguito di una relazione finita male.
E' di uno dei due aggressori, infatti, la Punto blu con i vetri distrutti da mazzate, abbandonata lungo via Toniolo, angolo viale Gramsci, al termine di una violenta lite tra suocero e genero. Una vicenda legata a dinamiche familiari, e ad una separazione finita male e, viene precisato dalla Questura, che nulla ha a che fare con questioni legate allo spaccio e alla criminalità della zona.
I fatti
Poco dopo le ore 22.30 una coppia di 50 enni, da tanti anni residenti in via Toniolo, nonni di una bambina nata dalla relazione (conclusa) della figlia con un uomo, come loro di origine campana e residente a Modena, vengono raggiunti sotto casa dall'ex genero che viaggia su una Punto blu insieme al fratello. L'intento, da parte dei due, pare quello di chiudere una discussione con metodi non proprio cortesi. Suocero e genero vengono alle mani e nella rissa viene leggermente colpita anche la moglie dell'aggredito, medicata sul posto dall'ambulanza. Ma in breve la furia dell'uomo aggredito, padre e nonno, si scatena contro chi lo ha colpito, riuscendo a mettere in fuga i due, che si allontanano a piedi abbandonando l'auto con la quale avevano raggiunto la casa dell'uomo. Che in preda alla rabbia imbraccia due mazze che gli aggressori non avevano usato per usarle sull'auto dell'ex genero distruggendone i vetri, rendendola intulizzabile. E' per questo che la Polizia giunta sul posto dove l'uomo aveva ancora in mano le mazze ha dovuto ricostrure l'accaduto per capire chi era l'aggredito e chi era l'aggressore. Forse anche l'uomo dovrà rispondere per i danneggiamenti provocati all'auto mentre i due aggressori, con piccoli precedenti, sono stati individuati e denunciati.
Auspichiamo che venga fatta chiarezza anche sull'identità degli autori delle minacce ad un collega che si trovava sul posto a documentare l'accaduto.
Redazione Pressa
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