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Due nigeriani di 21 e 24 anni senza fissa dimora e in Italia ormai da quasi tre anni sono stati arrestati dai carabinieri in collaborazione con la polizia locale di Modena durante una attività congiunta di controllo nelle aree maggioramente colpite della città dalla piaga dello spaccio. I due, già conosciuti per attività legate allo spaccio droga, erano comunque in possesso di regolare permesso di soggiorno per motivi umanitari. Arrivati due e tre anni fa in Italia, richiedenti asilo, usciti dai percorsi di accoglienza dopo il diniego della richiesta di asilo ma ai quali era stato riconosciuto un permesso di soggiorno umanitario. Che gli consentiva di rimanere in Italia regolarmente pur formalmente senza fissa dimora. In quanto giù usciti dai percorsi e dalla strutture di accoglienza.
I nigeriani, notati con fare sospetto in zona Tempio Stazione a Modena, stavano vendendo crack ad uno straniero munito di pipetta che si era appartato per fumare immediatamente la dose. I carabinieri e i vigili li hanno fermati e nelle loro tasche hanno trovato 11 dosi di crack già confezionate, circa 0,25 grammi venduti a circa 25 euro a dose, e 220 euro provento di spaccio. Di fatto il guadagno di almeno altre dieci dosi. I due sono stati arrestati e giudicati per direttissima. Il giudice, in attesa delle procedure per l'eventuale revoca dei permessi di soggiorno, ha disposto il divieto di dimora nel comune di Modena. Potranno circolare e permanere in qualsiasi altro comune della provincia.
Una droga, il crack, che si sta diffondendo insieme allo shaboo e il cui spaccio - è stato confermato in conferenza stampa - e di fatto monopolizzato da gruppi di nigeriani'
I particolari dell'operazione sono stati illustrati in conferenza stampa da Alessandro Ottolini, responsabile Nucleo Problematiche del territorio della Polizia Locale di Modena e da Marco Borretto, del nucleo operativo della compagnia dei Carabinieri di Modena
Redazione Pressa
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