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L'epilogo era in parte già scritto nella perizia che aveva stabilito lo stato di infermità mentale e l'incapacità di intendere e di volere nel momento dell'efferato omicidio. Verona Popescu, la donna che nel giugno scorso uccise ed evirò il compagno, Claudio Palladino, di 63 anni, dovrà rimanere per 10 anni al Rems di Bologna, struttura per malati psichici autori di reato nella quale era stata condotta l'autunno scorso su richiesta della difesa e a a seguito dei risultati della perizia psichiatrica che ne aveva stabilito lo stato di infermità mentale. Lo ha stabilito questa mattina il giudice nell’udienza in tribunale a Modena.
La donna che dopo l’efferato omicidio consumato nella casa di via Mare Adriatico, nel quartiere Crocetta, in città, chiamò direttamente la Polizia, confessando agli agenti di avere ucciso il compagno perché contaminato e chiedendo di esaminare i testicoli che aveva tagliato per verificare la contaminazione, soffriva, secondo quanto stabilito dalla perizia, di disturbo delirante persecutorio.
Un quadro patologico che aveva portato le indagini della procura condotte dal PM Lucia De Santis ad escludere l'esistenza di un movente razionale se non appunto quello del delirio ossessivo in cui la donna sarebbe stabilita. Venne stabilità l’incapacità di intendere e di volere. Verona Popescu evitò il carcere ma, anche su richiesta della difesa, venne tradotta in una struttura sanitaria di accoglienza per malati psichici autori di reato. Dove il giudice ha oggi disposto che rimanga per i prossimi 10 anni. A seguito della stessa perizia era stato stabilito che la donna non potesse essere imputata per omicidio. Il processo, rimaneva comunque aperto con rito abbreviato, tenendo conto dell'infermità mentale. Con l’udienza di oggi il giudice ha di fatto chiuso la vicenda, confermando l’ordinanza che obbliga la donna a rimanere nella struttura di sicurezza psichiatrica fissando il periodo di permanenza in dieci anni. All’udienza erano presenti i parenti della vittima Claudio Palladino che si sono dichiarati indignati della sentenza.
Nella foto, Claudio Palladino e la compagna Verona Popescu
Redazione Pressa
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