Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Due decessi per West Nile nel modenese. G. G., modenese di 82 anni, ricoverato il 31 luglio scorso, presso il Reparto di Medicina 2 del Policlinico e da qui trasferito alle Malattie Infettive il 4 agosto del Policlinico di Modena è morto il 20 di agosto in ospedale. L'Ausl di Modena ne dà notizia solo ora. L'uomo nei giorni precedenti la morte ha avuto due episodi di polmonite e una successiva sepsi.
Il secondo decesso ha riguardato un paziente modenese di 76 anni, ricoverato in Malattie Infettive per West Nile e deceduto durante il periodo di sorveglianza, l’infezione risulta classificata come concausa del decesso. Il paziente, infatti, ha avuto un’ischemia cerebrale che ha complicato ulteriormente il quadro Neurologico generale a seguito del quale è stato trasferito in Neurologia all’ospedale Civile, dove è deceduto a fine agosto per intervenute complicanze polmonari.
'Dall’inizio del periodo di sorveglianza (15 giugno) al 10 settembre, sono stati 22 i pazienti in Provincia di Modena ai quali è stata diagnosticata la forma neuroinvasiva della malattia per i quali è stato necessario il ricovero negli ospedali della Provincia. I quadri clinici sono monitorati costantemente e in evoluzione: 6 pazienti sono stati dimessi, altri hanno un quadro in miglioramento e per altri la prognosi è ancora da considerarsi riservata, in quanto il ricovero avviene per le complicanze più gravi della malattia il cui decorso è, di solito, lungo - si legge in una nota Ausl -. Nel sistema di sorveglianza regionale sulle malattie infettive, il Servizio di Igiene pubblica verifica l’esito dei casi a distanza di 30 giorni dalla loro segnalazione, specificando guarigione, decesso o il quadro clinico (grave, in miglioramento o non noto). In caso di decesso però, si verifica rispetto alle cause di morte anche quanto riportato nella scheda Istat, che arriva al Servizio epidemiologia del Dipartimento di Sanità Pubblica solo il mese successivo a quello del decesso e può indicare la presenza di improvvisi e gravi eventi a carico di altri organi o apparati, permettendo così di attribuire la causa di morte con maggior certezza. Nel caso di G.G. ciò è stato possibile solo in questi giorni'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>