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Da Carpi ai vertici nazionali della Cardiologia dello Sport: il dottor Giampiero Patrizi, specialista della Cardiologia dell’Ospedale Ramazzini, è il nuovo presidente della Società Italiana di Cardiologia dello Sport (SIC Sport), società scientifica riconosciuta dal Ministero della Salute.
L’elezione, avvenuta nei giorni scorsi a margine del congresso che si è tenuto a Roma alla presenza di 350 dei circa 1.200 iscritti, rappresenta un riconoscimento di altissimo livello non solo per la professionalità del dottor Patrizi, ma anche per il lavoro svolto dall’intero reparto diretto dal dottor Stefano Cappelli e in particolare per l’attività dell’ambulatorio di Cardiologia dello Sport, di cui è responsabile proprio Patrizi. A ulteriore dimostrazione di ciò, nel corso dello stesso congresso è stata eletta nel Consiglio direttivo un’altra professionista che lavora all’interno dell’ambulatorio carpigiano, la dottoressa Lucia Tardini, Medico dello sport.
Attivo dal 2017, l’ambulatorio carpigiano si pone a supporto della Medicina dello Sport dell’Ausl di Modena diretta dal dottor Gustavo Savino, fornendo consulenza specialistica, con approfondimenti clinici, per i sospetti di cardiopatie che dovessero sorgere in sede di visita per l’idoneità all’attività sportiva agonistica. All’interno dell’ambulatorio lavorano insieme il cardiologo (Patrizi), il medico dello sport (Tardini) e alcuni specializzandi inviati dalla Scuola di specializzazione in Medicina dello Sport e dell'Esercizio fisico diretta dalla Professoressa Maria Grazia Modena. I vantaggi che l’ambulatorio offre allo sportivo che dovesse essere inviato dalla Medicina dello Sport per approfondimenti, sono molteplici ed evidenti: in primis una presa in carico globale, che consente al cittadino di sottoporsi agli esami richiesti con un invio diretto, e in seconda battuta - ma non meno importante - la tempistica di esecuzione degli approfondimenti clinici e di relativo responso, mediamente in un lasso di circa due mesi. Al di sopra di tutto c’è la salute dell’atleta: basti pensare che nell’11% dei casi inviati dalla Medicina dello Sport (in totale sono stati 1.027 fino al dicembre 2022) i professionisti dell’ambulatorio di Cardiologia dello Sport hanno rilevato una patologia cardiaca potenzialmente responsabile di morte improvvisa durante l’attività sportiva.
'È una grande soddisfazione per tutto il reparto – evidenzia il dottor Cappelli –, segno che la serietà del lavoro paga sempre. Ho creduto fermamente nel progetto dell’ambulatorio di Cardiologia dello Sport sin dall’inizio, anche perché conoscevo le qualità professionali del dottor Patrizi, mio collaboratore da tanti anni. Questa sinergia con la Medicina dello Sport sta dando tanti frutti, i più importanti sono quelli di aver approfondito tante situazioni fondamentali per il benessere delle persone, in alcuni casi addirittura cruciali per la vita stessa'.
Redazione Pressa
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