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Nuntio gaudium vobis: habemus carrai! O per lo meno il raddrizzamento delle sue improbabili curve! E sì che nei giorni scorsi è arrivato l’annuncio che l’Anas ha pubblicato il bando di gara per la realizzazione dei lavori. Problemi risolti per la viabilità pavullese dunque? Se la vogliamo mettere sul profilo dell’inizio sì. Perché, per chiunque inaugurerà l’opera, sarà bene tenersi lontano dai trionfalismi.
Ora, non è che qui vogliamo tirare per forza addosso alle amministrazioni pavullesi ma, ancora una volta, ci sarebbe da parlare di scarsa lungimiranza. Pluriennale e pluricolore, perché qui purtroppo non c’è bandiera che tenga.
Già, perché come dimostra anche un altro recente articolo comparso su queste colonne, relativo alla sicurezza di via Corsini, la viabilità non è certamente il punto di forza del capoluogo frignanese, e non sarà certo il raddrizzamento del Carrai a risolvere il problema dell’intasamento che pervade Pavullo nelle ore di punta.
Perché non si tratta solo di mettere in sicurezza un tratto che, soprattutto d’inverno, è drammatico per lo scorrimento delle auto, ma si tratta anche di realizzare percorsi alternativi che permettano di “circumnavigare” il centro. Perché d’accordo che, come dice il vicesindaco Iseppi, l’opera sarà importante per lo sviluppo del polo industriale di Sant’Antonio, ma Pavullo ha anche il quartiere Budria dove è insediato un villaggio artigianale importante, che è in ampliamento e ha un appendice nella frazione di Querciagrossa. Ora, ci sarebbe un tracciato, di recente asfaltato e di recente oggetto di discussione in consiglio comunale, quello di via Campiano, che sarebbe un ottimo raccordo tra Pavullo e Sant’Antonio ed eviterebbe il transito dei camion per il paese. Transito ora non possibile perché lo stradello è a malapena percorribile dalle auto e, al momento, non è oggetto di progetti di allargamento.
Allargamento che è in via di completamento invece sulla Pratolino-Malandrone che però, non si potrà definire un’autentica circonvallazione a meno che Miceno non sia considerato… uno svincolo!
Per non parlare della necessità che via Marchiani, nata circonvallazione nel dopoguerra e ora via principale del capoluogo, avrebbe di rotatorie, suggeriamo per lo meno nei due bivi con via Giardini, all’incrocio della piscina e… in prossimità di via Corsini.
Insomma, non vogliamo vedere il bicchiere mezzo vuoto per forza, ma stappare una bottiglia, come dice l’ex sindaco Canovi per quando ci sarà l’inaugurazione del nuovo tratto, ci pare quantomeno un tantino troppo trionfalistico. Nel 2017, dopo che negli anni ottanta e novanta erano stati fatti grandi progetti e proclami su quella che sarebbe dovuta essere la Nuova Estense, festeggiare per un progetto che sarebbe stato moderno negli anni settanta, è quantomeno paradossale.
Stefano Bonacorsi