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Riteniamo inaccettabile e gravissimo quanto accaduto alla Castelfrigo di Castelvetro nelle giornate di martedì e mercoledì. Martedì una ventina di lavoratori sono stati allontanati dalle linee senza alcun preavviso e in assenza di un accordo sindacale. Mercoledì a quaranta lavoratori vengono disattivati i badge e non viene data la possibilità di rientrare in fabbrica dopo la pausa pranzo.
In entrambi i casi l’azienda ha agito senza una trattativa con i sindacati, assumendo un comportamento intimidatorio e autoritario verso i lavoratori.
Non è la prima volta che i lavoratori in appalto della Castelfrigo sono vittime di atti discriminatori, posti in essere da un’azienda che dimostra ancora una volta la propria ostilità verso i principi minimi del diritto del lavoro.
La vicenda assume i tratti di una vera e propria ritorsione verso quei lavoratori che appena un anno fa avevano legittimamente rivendicato condizioni di lavoro dignitose contro l’intensificazione dei turni a cui continuano ad essere sottoposti, in particolar modo nella coda della filiera produttiva in cui operano i lavoratori in appalto e della logistica.
E’ arrivato il momento che le istituzioni locali si assumano la responsabilità di mettere fine a questa situazione di diffusa illegalità che attraversa il distretto agro-alimentare modenese. Non è più tempo di tergiversare.
Segreteria provinciale Sinistra Italiana
MENTRE IL PD CONTINUA A TACERE, RICORDIAMO A RIGUARDO LA POSIZIONE CHE PRESE DUE ANNI FA IL PD ATTRAVERO IL DEPUTATO MATTEO RICHETTI SULLA SITUAZIONE DEI LAVORATORI NEL COMPARTO CARNI
Proviamo a usare parole di chiarezza e fuori dal politichese. Il distretto delle carni è uno dei più importanti del modenese e dell’Emilia Romagna.
Da troppi mesi ormai si ripetono episodi di contestazione e “sciopero” (lo metto tra virgolette perchè lo sciopero prevede delle regole, cio’ che sta avvenendo le calpesta tutte) che arrivano ad impedire ai lavoratori che vogliono tranquillamente fare il loro lavoro, di farlo. In diverse aziende il copione è sempre lo stesso: pullman organizzati che portano persone da fuori che nulla hanno a che vedere con l’impresa e i suoi lavoratori. Iniziative non autorizzate e totalmente fuori dal contesto di relazioni sindacali di imprese e territorio. E se da un lato si è fatto di tutto per evitare scontri e uso della forza, dall’altro non si può continuare ad assistere a vere e proprie violenze personali su chi si vede costretto a perdere lavoro e retribuzione. Io lo dico con chiarezza: sto con le imprese e con il lavoro che creano. Sto con il sindacato che riconosce il valore del lavoro e lo tutela. Ma chi strumentalizza i lavoratori e li usa per riproporre scontri ideologici che fanno perdere occupazione ed energie va fermato. Arrivare e bloccare le aziende e i lavoratori è da giungla, non da Emilia Romagna. E non lasceremo solo chi con coraggio resiste a queste provocazioni.
Matteo Richetti
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>