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'Nonostante a parole il collegamento ciclabile fra Castelfranco Emilia a San Cesario sul Panaro sia sempre stato considerato di rilevante importanza dalle varie Giunte di sinistra dei due Comuni, nonostante le previsioni inserite da tempo negli strumenti urbanistici, ad oggi si può parlare solo di grandi incompiute'. Così in una nota congiunta i consiglieri di minoranza Amicucci (Liberi di scegliere), Girotti Zirotti (Lega), Fantuzzi (Lega) e Piccinini (Civica nuovo San Cesario).
'Le maggiori responsabilità sembrerebbero essere in capo all’amministrazione Castelfranchese che, dopo aver apposto, con delibera di Consiglio Comunale del 6 aprile 2011, vincoli espropriativi in aree site in sedime di via Solimei, non si è preoccupata di portare a termine gli espropri e neppure si è preoccupata di pretendere, da parte del soggetto attuatore dell’ambito 6 (Piscina), l’adempimento delle condizioni previste nel Piano Urbanistico Attuativo autorizzato che prevedeva, tra l’altro, l’adeguamento del sottopasso della tangenziale per a mettere in sicurezza il collegamento fra la zona delle piscine e la ciclabile di via Viazza in Comune di San Cesario, opera che doveva essere eseguita entro 180 giorni dalla data di esecutività della delibera di Giunta Comunale del 07/11/2017 - affermano i consiglieri -.
Grazie al disinteresse degli amministratori castelfranchesi la ciclabile di via Viazza, dopo un piacevole tratto in territorio di San Cesario, a fianco del Canal Torbido, fra ciliegi, anatre e cannuccie di palude, finisce dritta al cavalcavia della tangenziale in piena zona industriale della Graziosa. Per raggiungere la zona della piscina occorre risalire tutto il cavalcavia, senza banchine, spesso a fianco di camion e tir, con tutte le problematiche di sicurezza ed inquinamento che ne derivano. Al Comune di Castelfranco basterebbe davvero poco, qualche decina di metri di ciclabile e la bonifica del sottopasso'.
'Nello stesso Consiglio Comunale del 06 aprile 2011, l’allora assessore Vigarani richiamava l’imminente recepimento del finanziamento ad opere compensative legate alle escavazioni di ghiaia in “Cava Solimei” la cui convenzione, peraltro, sembrerebbe essere stata sottoscritta non solo dal Comune di San Cesario e dall’impresa “esecutrice”, ma anche dalla società proprietà del terreno - continuano i consiglieri -.
Il collegamento ciclabile tra i due Comuni, almeno a parole, era talmente importante che erano previsti ben tre tracciati così come risulta dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approvato con Delibera Consiglio Provinciale il 18/03/2009. Tuttavia, ad oggi, nessuna delle 3 piste è stata realizzata. Il Consiglio Comunale di San Cesario, in proposito, il 22/12/2020 ha approvato una mozione presentata dalla Lista Civica “Nuovo San Cesario” con cui si impegna il sindaco e la giunta a realizzare una ciclabile di collegamento con Castelfranco Emilia. A Castelfranco Emilia, la Lega Salvini Premier e la lista “Liberi di Scegliere” hanno presentato un’interrogazione congiunta per sapere se gli espropri in sedime di Via Solimei, necessari a realizzare una delle ciclabili previste, siano stati eseguiti ovvero per conoscere i motivi della loro mancata esecuzione; per sapere i motivi per cui il soggetto attuatore del Piano Urbanistico Attuativo “Piscina” a data odierna, non ha realizzato nei termini previsti l’adeguamento del sottopasso della tangenziale, finalizzato a mettere in sicurezza il collegamento fra la zona delle piscine e la ciclabile di via Viazza in Comune di San Cesario; se lo stesso abbia prestato fideiussione eventualmente escussa; se è ancora intenzione della Giunta realizzare le 3 (tre) piste ciclabili di collegamento tra Castelfranco Emilia e San Cesario previste nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e se a tal fine siano in atto “trattative” con quest’ultimo Comune ed a che punto siano le stesse'.