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Mirandola non resterà senza una sede Inps, a differenza di quanto denunciato ieri dalla Fp-Cgil dopo aver scoperto che i contatori della sede attuale sono stati piombati. A ridimensionare le preoccupazioni del sindacato, che ha definito 'inaccettabile una gestione di questo tipo, che crea disagi improvvisi senza alcuna spiegazione agli utenti, costretti a recarsi in sedi Inps lontane dal territorio, e agli operatori che si sono visti, dal pomeriggio alla mattina, collocati in altre sedi di lavoro', è l'amministrazione comunale che in una nota diffusa dall'Unione Comuni modenesi Area Nord spiega di 'essersi attivata da mesi per trovare una sede per l'Istituto, che è stata individuata in via Castelfidardo 44, dove l'Inps si trasferirà in ottobre, quando saranno pronti i locali'.
La sede attuale, ricorda l'assessore al Centro storico, Roberto Ganzerli, 'è in una struttura che ha ospitato i delocalizzati post-terremoto e che ora deve essere demolita', motivo per cui 'da mesi ci siamo attivati, assieme all'Inps, per trovare una soluzione che potesse rispondere alle esigenze dell'istituzione e dei cittadini'.
La sede definitiva sarà nell'edificio dell'ex Milizia in via Pico, ma 'in attesa della ristrutturazione del complesso, per cui serviranno alcuni anni, è stata individuata la sede provvisoria in via Castelfdidardo'. Resta però da trovare una sistemazione temporanea fino ad ottobre, ma sul punto il Comune assicura di 'essere impegnato con l'Inps per trovare in tempi brevissimi una soluzione che possa dare continuità al servizio sul territorio, perchè riteniamo necessario che l'Inps non solo rimanga in città, ma anche che sia in centro storico, che vogliamo arricchire con quanti più servizi possibili'.
L'attacco
'Sta di fatto che un privato può scegliere di rimanere fermo alcuni giorni in attesa di un trasloco, ma un ufficio pubblico - attacca il consigliere di Forza Italia Antonio Platis - no! Se a ciò aggiungiamo che la Giunta PD di Mirandola si fa vanto di aver pensato da mesi e mesi ad una soluzione la frittata è presto fatta. Colpa del Comune? Dell'Inps o di altri? Poco importa, siamo davanti a dilettanti allo sbaraglio nel migliore dei casi o, in quello peggiore, ad un piano premeditato per risparmiare, sempre sulla pelle della bassa, qualche centinaio di euro. A ciò va aggiunto il fatto che i nuovi locali affittati dal Comune all'Inps per 300 euro al mese sono mignon ed anche questo fatto dà ancora una volta, l'idea che a Mirandola e nel cratere rimangano minuscoli avamposti di uno Stato che mira a risparmiare invece che ad offrire servizi vicini al cittadino. Dopo il sisma del 2012 - incalza Platis - abbiamo lottato per tenere il maggior numero di servizi sul territorio. Questa chiusura, seppur temporanea, rappresenta un vero e proprio schiaffo ad una comunità che si è rimboccata da subito le maniche per far ripartire le imprese ed il lavoro. Questo è il premio ricevuto. Vergogna.'
Redazione Pressa
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