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'Manca esattamente un mese alla scadenza del 16 gennaio, giorno in cui, con tutta probabilità, verrà dichiarato il fallimento di Emiliana Rottami Spa. In conseguenza delle notizie apparse nel novembre scorso relative alla procedura di concordato per Emiliana Rottami, il sindaco di San Cesario dichiarò a mezzo stampa la propria “preoccupazione per la situazione di crisi aziendale” unita alla volontà di voler “svolgere una attiva partecipazione a tutti i tavoli istituzionali”. Dall’assessore regionale all’Ambiente si apprende però che già fin dal 31 ottobre scorso, in occasione della Conferenza dei Servizi appositamente convocata, l’Azienda, invece che presentare il progetto di ristrutturazione annunciato in precedenza, ha esplicitamente “confermato la mancata ottemperanza della Ditta” alle prescrizioni da tempo imposte dai vari Enti per la messa a norma degli impianti e dell’intero sito produttivo. Le conseguenze? Che nessun piano industriale oggettivamente credibile potrà mai essere presentato da Emiliana Rottami al Tribunale il prossimo 16 gennaio.
E il sindaco che fa? E la giunta targata Pd? Fanno finta di nulla. Anche per questa vicenda così grave, un silenzio assordante'. Così in una nota il gruppo Rinascita Locale.
'Nessun atto amministrativo, nessuna ordinanza, nessuna iniziativa o atto nonostante fossero a diretta conoscenza dei fatti fin dal 31 ottobre. Solo frasi di circostanza diffuse ai quotidiani. In una parola: una vergogna. Questo è il modo di fare politica della Giunta Pd di San Cesario. Il malcontento dei cittadini, anche nell’elettorato storico di sinistra è fin troppo evidente - continua Rinascita locale -. Ora proprio i cittadini di San Cesario, anche quelli di sinistra, di fronte a questa grave assenza istituzionale del sindaco e della giunta, si chiedono cosa aspettino sindaco e amministrazione ad agire in base alle proprie competenze e responsabilità.
Che finisca la legislatura, lasciando a qualcun altro l’incombenza? Com’è possibile, ricoprendo cariche istituzionali di primo piano, con responsabilità importanti anche dal punto di vista sanitario oltre che ambientale, assistere passivamente a fatti di tale rilevanza senza muovere un dito? Come si può aspettare passivamente che il Tribunale dichiari il fallimento dell’Azienda, lasciando a casa oltre 40 lavoratori e le loro famiglie, lasciando contestualmente a carico delle tasche dei cittadini la bonifica di ben due siti industriali in cui sono ammassate oltre 130.000 tonnellate di materiali? Perché il sindaco dichiara di voler “svolgere una attiva partecipazione a tutti i tavoli istituzionali”, poi però non muove un dito per provare a scongiurare il rischio del fallimento di Emiliana Rottami e comunque per far rispettare le regole che valgono per tutti gli altri cittadini e le altre aziende del territorio, tutelando nel contempo l’ambiente? Perché si costringono le opposizioni a presentare esposti e denunce o costituirsi in Comitati? Quali azioni il sindaco e la giunta intendono intraprendere da subito?'.
Redazione Pressa
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