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Il massaggio cardiaco effettuato dai soccorritori formati salva tantissime vite ogni anno, ma nei casi più complessi, quando è necessario prolungare l’intervento sul paziente anche fino a 60 o addirittura 90 minuti, un solo operatore – anche se ben allenato e addestrato – può non essere sufficiente a raggiungere il risultato. È qui che interviene il massaggiatore cardiaco automatico, un dispositivo portatile che esegue automaticamente compressioni toraciche di alta qualità, a frequenza e profondità costanti per un lungo arco temporale, con un target indicato dalle linee guida per il trattamento dell’arresto cardiaco.
Lo strumento, perfetta sintesi tra la conoscenza umana e la potenza e la precisione meccanica, è in uso già da tempo su tanti mezzi di soccorso (elicotteri e ambulanze) e ora arriva ad arricchire anche la dotazione del Pronto Soccorso di Carpi.
Grazie infatti alla generosità del dottor Attilio Chiessi, titolare della Farmacia della Speranza di Carpi, due ambulanze saranno dotate di questi importanti presidi.
I massaggiatori cardiaci portatili donati costituiranno un’arma fondamentale nella rianimazione dei pazienti colpiti da arresto cardiaco, a supporto del prezioso lavoro svolto dagli operatori sanitari dell’emergenza-urgenza.
“Nei mesi scorsi ho contratto il Covid-19 – esordisce il dottor Chiessi – e sono stato curato in modo esemplare in Medicina d’urgenza a Carpi. Ho trascorso 25 giorni con il casco per facilitare la respirazione, è stata molto dura ma il personale sanitario mi ha fatto sentire uno straordinario calore umano, una vicinanza che mi ha aiutato molto. Non mi hanno fatto davvero mancare nulla. L’idea di fare una donazione all’ospedale di Carpi è nata da un desiderio di riconoscenza da parte di tutta la famiglia, così, confrontandomi con la dottoressa Chiara Pesci (Direttrice del Pronto Soccorso di Carpi), ho capito che il sistema di emergenza-urgenza avrebbe avuto grande beneficio dall’acquisto di questi macchinari”.
“Le linee guida internazionali per il trattamento dell’arresto cardiaco – sottolinea la dottoressa Pesci – indicano che il massaggio cardiaco deve essere di alta qualità, deve rispondere cioè a criteri di precocità, costanza ed efficacia. In casi specifici, inoltre, può addirittura dover durare anche fino a 60-90 minuti, come in caso di annegamento o di embolia polmonare. È fondamentale pertanto avere uno strumento che faccia questo lavoro in modo automatico ed efficace, rendendo omogeneo il trattamento ricevuto dal paziente. Vorrei ringraziare a nome di tutta l’Azienda USL il dottor Chiessi e la sua famiglia per la sensibilità e la grande generosità, oltre che per la fiducia nel nostro lavoro che ha dimostrato con questa importante donazione”.