“Le deposizioni dei carabinieri forestali nel corso dell’ultima udienza – aggiunge Poletti - hanno iniziato a scoperchiare il vaso di Pandora della discarica: quanto sostenuto dalle forze dell’ordine risulta assai difforme da ciò che affermano Feronia e Arpae. Ora tutto rischia di restare fermo addirittura per un anno e non è giusto né per i cittadini di Finale Emilia, né per l’ente che rappresento. Il processo ci deve dire una verità su una cosa che esula dai cavilli burocratici e riguarda la salute di chi vive e lavora nel nostro territorio: siamo stati effettivamente in presenza di contaminazioni che avrebbero reso urgente e necessaria la bonifica della discarica? Il dubbio lo abbiamo e aumenta se guardiamo alla comunicazione trasmessaci da Feronia proprio qualche giorno fa, il 31 ottobre, con cui ci informa di una situazione di potenziale contaminazione, relativamente alla qualità delle acque prelevate in un punto di campionamento. Comunicazione alla quale ha fatto immediatamente seguito la richiesta da parte dei nostri uffici della convocazione urgente di una conferenza dei servizi specifica per approfondire la questione”.
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