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“L’area in cui è prevista l’espansione della discarica di Finale è a rischio elevato”. Lo attestano il deputato finalese del Movimento 5 Stelle Vittorio Ferraresi e il Sindaco di Finale Emilia Sandro Palazzi, citando un documento indirizzato al Ministero dell’Ambiente.
Il dicastero aveva domandato chiarimenti attraverso la Direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque (Sta) all’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po dopo espressa richiesta del Comune di Finale, allegando lo studio svolto dal DIA dell'Università degli Studi di Parma, 'Progetto Resilience', nell'ambito di una convenzione con l'Agenzia della Protezione Civile Regionale nel corso del programma relativo all'anno 2017.
“L’Autorità di bacino ha condiviso gli esiti dello studio – si legge nel documento di risposta – e si conferma quindi quanto rappresentato dal Comune di Finale, in termini di gravosità degli scenari di allagamento”.
Scenari che il Comune, il Movimento 5 Stelle e tutti i cittadini finalesi sottolineano da tempo. “L’ampliamento della discarica non s’ha da fare – rimarcano Ferraresi e Palazzi – perché non sussistono le condizioni. Essa risulta infatti posizionata, come certificato nero su bianco, in un’area d’inondazione catastrofica interessata da inondazioni o eventi di tipo residuale non previsti e non prevedibili, oltre che in un’area allagabile a elevata probabilità per il reticolo in cui si trova, con il Secchia a ovest, il Panaro a est e il Po a nord. Nel dettaglio, l’area risulta a pericolosità moderata per il reticolo principale e pericolosità elevata per il reticolo secondario di pianura in classe di rischio elevata”.
“Desideriamo ricordare all’assessore che sulla discarica di Finale il Governo non ha dato nessun via libera, competenza che spetta alla Regione – concludono Ferraresi e Palazzi – e che lo studio sottoposto dall’Autorità di bacino all’attenzione dell’esecutivo è stato acquisito agli atti ai fini del rinnovo dell’autorizzazione.
Se proprio la Regione non intende ascoltare la voce dei cittadini che hanno manifestato sabato, presti attenzione almeno ai documenti presentati dal Ministero e dal Comune, oltre alla risposta dell’Autorità di bacino, e bocci il progetto di ampliamento”.
Redazione Pressa
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