Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'Quale futuro per la discarica a cavallo fra Valsamoggia e Savignano? La Regione dica la parola definitiva'. Lo chiede con una interrogazione alla Giunta di via Aldo Moro, il consigliere regionale della Lega Simone Pelloni, che riporta, nel documento ispettivo le recenti dichiarazioni del presidente della Regione, Stefano Bonaccini (video sopra), secondo cui “la discarica non si farà, non si farà mai ed è inutile che stiamo a discutere”, sottolineando evidentemente anche la contrarietà dell’amministrazione locale interessata'. Il consigliere leghista ricorda tuttavia che sul progetto della Discarica controllata per rifiuti solidi urbani presentato da Rio d’Orzo srl ed approvato dalla Provincia di Bologna il percorso autorizzativo è già in uno stato avanzato. Il progetto è stato presentato da Rio d'Orzo Srl. ed e' localizzato nel comune di Valsamoggia (Castello di Serravalle) - localita' Rio Vulpazza - ma interessa anche il territorio del comune di Savignano sul Panaro (MO) e della provincia di Bologna.
Pelloni, nell'interrogazione, rileva che il territorio compreso fra Valsamoggia, nel bolognese, e Savignano sul Panaro, nel modenese, si snoda attraverso una salita che va dalla pianura ai primi Appennini, spaziando dai 50 ai 350 metri di altitudine. 'Questo - spiega l'esponente leghista - rende il suo territorio molto importante dal punto di vista enogastronomico e dei prodotti agricoli senza dimenticare la vocazione vinicola del territorio in cui si coltivano ben undici tipi di vitigni, tutti riconosciuti come DOC. La discarica, se realizzata. accoglierebbe, per decenni, vari tipi di rifiuti urbani, compreso un materiale come l’amianto e indurrebbe un traffico di mezzi pesanti che attraverserebbero il territorio bolognese, con evidenti ripercussioni sulla sicurezza della zona, sulla qualità dell’aria e sulla promozione turistica del territorio'. 'Pertanto – conclude Pelloni - perché se tutti sono contrari a parole nelle sedi ufficiali l'iter burocratico per la nuova discarica avanza?'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>