Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Un gruppo di cittadini, preoccupato della situazione attuale, ha provveduto alla raccolta delle firme a sostegno del mantenimento del Servizio di Emergenza-Urgenza e della Continuità Assistenziale h24 nel distretto di Pavullo, Zona Alto Frignano, nei Comuni di Fiumalbo, Riolunato e Pievepelago.
'Tale servizio, unico in Italia e considerato a suo tempo un'eccellenza, nato nel 2003 su iniziativa del dottor Simone Bernardi, prevedeva che il Medico di Medicina Generale (MMG) fosse formato per interventi di emergenza-urgenza, prestando servizio di giorno, mentre di notte il servizio era gestito dalla Guardia Medica, anch’essa formata per interventi di emergenza-urgenza, In questo modo un medico formato per l'emergenza-urgenza era sempre presente, coprendo i giorni feriali, festivi e prefestivi, nonché tutte le notti - spiegano i cittadini -. Dal 2018, alla prematura scomparsa del dottor Bernardi, i Medici di Medicina Generale venivano sostituiti da medici del 118 formati con corso MET o da medici specializzati in Emergenza-Urgenza.
Allo stato attuale, sembra che, fino a settembre, permanga la seguente tipologia di servizio: durante i giorni feriali MMG, con infermiere/a del 118 e medico del 118 formato con corso MET; durante i prefestivi, i festivi e tutte le notti infermiere del 118 con medico 118 con corso MET. Dispiace però constatare che tutto ciò è unicamente 'sulla carta', in quanto diverse volte, negli ultimi tempi a partire dalla fine di marzo, la zona è rimasta priva di assistenza medica'.
'Ad oggi, se da un lato sembra che sia intenzione dei dirigenti AUSL mantenere questo servizio, che di fatto è un diritto vitale ed ha sempre funzionato alla perfezione fino al 31 marzo 2024, in sostanza non sono stati rinnovati i contratti dei medici che lavoravano, scaduti appunto il 31 marzo. A detta dei dirigenti, l'intenzione di mantenere il servizio è ostacolata dal fatto che mancano i medici disposti a svolgerlo.
Tuttavia, in realtà sembra che i medici ci siano, ma che non siano disposti ad accettare un incarico senza un contratto. Il timore e che si arrivi al punto che i medici vengano scavalcati da altro personale sanitario. Si rischia di lasciare una zona già ultra-disagiata, e peraltro abitata da persone che pagano le tasse come tutti gli altri, senza l'assistenza di emergenza-urgenza. Ci chiediamo perché si voglia sistematicamente distruggere tutto ciò che da anni funzionava bene, grazie all'impegno di professionisti e volontari. Temiamo che per una questione di bilancio (tra l'altro tutta da verificare, perché risulta che l'attuale servizio infermieristico costi assai più di quello medico) si metta a rischio la vita delle persone'.
'Ci sono inoltre altre criticità da segnalare - continuano i promotori della petizione -. In primo luogo la mancanza di adeguata copertura con mezzi telematici di buona parte dell'area dell'Alto Frignano rende al momento attuale ben poco affidabile il servizio di telemedicina. In secondo luogo le figure professionali del medico del 118 e dell'infermiere/a del 118 sono davvero intercambiabili (e, se lo sono, come mai a Pavullo e, almeno per il momento, a Fanano, esiste il medico del 118)? Quali mansioni e competenze sono esclusive dell'uno e dell'altro/a e quali interventi/operazioni potrebbero eventualmente essere consentiti a livello legale, pur non rientrando nelle competenze previste, e in tal caso sotto la responsabilità di chi? Appare evidente che la risposta a questi quesiti sia ancora più stringente per gli operatori volontari. Non meno importante è la sicurezza dei cittadini, che non osiamo pensare possa magari essere lasciata in balia di un eventuale scudo penale. Ogni cittadino sarà comunque libero di avvalersi di una diffida cautelativa per tutelarsi da eventuali danni provocati da mancata e/o non adeguata assistenza medica'.
'E realisticamente pensabile che l'infermiere/a riesca a gestire l'emergenza avanzata (intubazione, uso dei farmaci, ecc.) quando, nel migliore dei casi, ci troviamo comunque ad un'ora di distanza dall'ospedale e in special modo quando l'elisoccorso non può operare perché impegnato in altra emergenza-urgenza o per le cattive condizioni atmosferiche? Nonostante le iniziative che da parte della Regione tendono a favorire il ripopolamento dei nostri territori, si teme che la carenza di assistenza medica denunciata influenzi negativamente la scelta della nostra Zona sia da parte del turista che di chi vorrebbe eventualmente venire a viverci. Pare che dal 30 settembre sia volontà dell'Ausl togliere il medico del 118 dal servizio di emergenza-urgenza, affidando il servizio stesso esclusivamente all'infermiere/a del 118. Tutto questo certamente contribuirà a spopolare ancora di più la montagna e ad azzerare il turismo'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>