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'Che il compagno Campedelli, ex sindaco di Carpi, consigliere regionale uscente, seppur ripescato, e a detta del suo stesso partito difficilmente rientrante, voglia intestarsi la battaglia sulla sanità carpigiana, è comprensibile, per carità, ma credo sia a dir poco ipocrita, sostenere che grazie a qualche preferenza in più riuscirà a salvare Carpi dalla non centralità che ha avuto all'interno della provincia di Modena, e della regione, dopo i suoi 15 anni di gloria con ruolo apicali'. Così il candidato di Fratelli d'Italia Michele Barcaiuolo replica alle parole di Campedelli pubblicate su La Pressa.
'Dire di voler salvare l'ospedale a Carpi e Mirandola senza fare altre valutazioni su quello che ha fatto Bonaccini e la sua giunta negli ultimi anni ha lo stesso valore di una lettera a Babbo Natale da parte di chi è già cresciuto.
In questi anni mentre si chiudevano gli Ospedali di Castelfranco Emilia e Finale Emilia, l’ospedale di Sassuolo è passato da 257 a 246 posti letto, Vignola da 129 a 96, Mirandola da 180 a 130, l’Ospedale Sant.Agostino Estense da 744 a 621 e da 520 a 511, anche a Carpi si perdevano circa 20 posti letto a fronte di un aumento ed invecchiamento della popolazione - continua Barcaiuolo -. Bene, nelle denegata e non creduta ipotesi, di vittoria del PD, è evidente qual è la strada intrapresa e la direzione in cui Bonaccini vuole portarci. Fratelli d'Italia ha sugli ospedali una posizione molto chiara che si riassume in 3 semplici punti. Primo: nuovo ospedale di Carpi che diventi ospedale interprovinciale (la legge lo consente, così come consente di creare aziende ospedaliere non congruenti con la provincia, forse che in questo modo qualcuno ha paura di perdere il controllo politico sulla scelta dei dirigenti?) assorbendo alcuni reparti di Correggio con aumento complessivo del 15% dei posti letto. Secondo: mantenimento dell'ospedale di Mirandola di tutti i reparti oggi presenti: unica razionalizzazione su cui si può ragionare riguarda le lungodegenze. Terzo: creazione di punti di primo soccorso d'eccellenza, per le urgenze, ed interventi salvavita,in modo tale che ogni cittadino emiliano romagnolo possa essere soccorso per problemi cardiaci o neurologici al massimo ad una distanza 15 chilometri'.
Redazione Pressa
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