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'Consigliere Golinelli, racconti i fatti per quello che sono: l’impegno da lei approvato ricomprendeva testuale “una valutazione positiva e condivisibile delle proposte di Hera” per il governo di Aimag, fra le quali figuravano: la nomina di un consigliere nominato da Hera nel Consiglio di Amministrazione e l’indicazione da parte di Hera di un direttore generale'. A intervenire in questi termini in replica al segretario provinciale della Lega è Anna Greco, segretaria del Partito Democratico di Mirandola.
'Bastava solo che lei fotocopiasse in maniera più completa il documento che è l’Ordine del Giorno approvato a suo tempo anche da Mirandola (e cioè da lei Golinelli) e che solo grazie al Pd di Mirandola, a partire dalle dichiarazioni pubbliche alla stampa del consigliere Ganzerli, è stato bloccato. Lei invece quell’ordine del giorno lo aveva votato.
Un consiglio, la prossima volta, prima di arrampicarsi sugli specchi conti fino a 10, poi se li ha, usi argomenti invece di offese. In politica - e non solo - funziona così il confronto fra le persone'.
L'attacco di Golinelli
Ma cosa aveva detto Guglielmo Golinelli?
'Quattro comunicati stampa in meno di 24 ore: evidentemente alla segreteria Pd mirandolese piace leggersi sui social, nella speranza che ripetendo tante volte una menzogna questa diventi una verità.
L’unica certezza è che sono stati il PD -dentro il quale il circolo mirandolese non conta nulla- e i suoi Sindaci a votare l’ingresso di Hera nel Cda di Aimag, non la Lega e non il Comune di Mirandola, che sia in Consiglio Comunale che in Assemblea dei soci Aimag, hanno sempre votato per mantenere il CdA totalmente pubblico - aveva detto sui social Golinelli parlando addirittura di 'mitomania' -.
L’unico atto che il sottoscritto ha votato è stato un Ordine del Giorno in assemblea (cioè un atto di indirizzo), che, come unico impegno, aveva quello di prorogare il patto di sindacato pubblico di qualche settimana. Ed è stato votato da Mirandola, così come da Poggio Rusco e da altri comuni ricorrenti, per prendere tempo e cercare contrastare il Segretario Provinciale Pd e Sindaco di Soliera Solomita, nonché quello di Carpi Bellelli nel fare entrare il socio privato nella governance di Aimag. Il resto dell’Odg era un impegno al “confronto” e a “sentire” -cioè nulla di vincolante- tant’è che il Comune di Mirandola non ha perseguito nulla di tutto ciò'.
L'intervento di +Mirandola
Nel dibattito si inserisce anche Giorgio Siena, candidato sindaco di +M.
'La scontro politico relativo al futuro di Aimag rischia di essere confuso nelle accuse reciproche o apparire come un problema di potere, o di poltrone. Si tratta invece di una questione seria che si può comprendere nel confronto di due punti di vista. Che cosa vuole Hera lo sappiamo. Vuole stare nel Consiglio di Amministrazione di Aimag, vuole esprimere un gradimento sul nuovo Direttore Generale (quindi sceglierlo) e presentare con esso il piano industriale, avere un diritto di prelazione sulle azioni di Aimag e obbedienza ferrea dei consiglieri al patto parasociale, pena le dimissioni immediate. In sostanza prendere la guida di Aimag. Sbagliato? No è un punto di vista, un obiettivo. In linea di massima quello che pensano il PD di Bologna, di Modena, di Carpi e altri - afferma Siena -. Cosa pensa chi vuole un’Aimag autonoma? Un Consiglio di Amministrazione solo di parte pubblica, in coerenza con le disposizioni di Atersir per il “controllo pubblico rafforzato” e nei termini della Legge Madia, decisioni strategiche a maggioranza qualificata e un Direttore generale nominato sotto responsabilità dei Comuni, un piano industriale che potrebbe essere discusso e concordato con Hera, se ci sono le condizioni, ma anche la possibilità di crescere e di sviluppare partnership con altre multiutility. Tutto per meglio tutelare il servizio e il patrimonio pubblico, in sostanza dei cittadini. Quando il PD di Mirandola dice che vuole l’autonomia di Aimag pensa questo? Io non lo so, ma sarebbe bene saperlo. In due mesi che ci separano dalla fine del mandato amministrativo possiamo trovare un sintesi su opinioni così distanti? Non è forse meglio che sia parte di un confronto elettorale? Ricordo che abbiamo, giustamente, accusato la Lega di aver deciso l’uscita dalla Unione dei Comuni sulla testa degli elettori'.
Redazione Pressa
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