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'La chiave di volta, che ha portato la donna a desistere dal commettere gesti estremi ed accettare il nostro aiuto, è quando le abbiamo dato garanzia che ci saremmo occupati delle sua bambina'. Così racconta il Carabinieri 'mediatore', specializzato a mediare in situazioni come quella accaduta a Prignano, e in forza al comando provinciale dei Carabinieri di Modena. Una azione coordinata al proprio interno tra le diverse unità specializzate dell'arma (comprese le Sos, le unità speciali che hanno messo in sicurezza la zona e che nel caso di Prignano, anno consetito al Carabiniere mediatore di agire in un contesto sicuro e non disturbato) insieme a Vigili del fuoco e sanitari. Che dopo ore di mediazione con la donna, contraddistinte anche da momenti di forte tensione, ha avuto un esito positivo.
Un esito che ha messo in luce la capacità operative dell'Arma anche e soprattutto in contesti molto particolari comune quello che a Prignano, ha visto una giovane donna nigeriana, scappata con la propria bambina da una comunità alla quale era stata affidata, trovare la su nupva dimora rifugio in un appartamento di un amico nel quale si era barricata per respingere l'azione degli assistenti sociali chiamati ad eseguire il decreto di allontanamento della bambina.
Una situazione complessa affrontata con un altrettanto complesso lavoro di squadra che ha portato prima all'ingresso del mediatore negoziatore all'interno dell'appartamento, grazie al lavoro dei vigili del fuoco ed il coordinamento del PM di turno Monica Bombana e del Procuratore Capo Paolo Giovagnoli, e poi all'avvio della lunga mediazione basata soprattutto sull'ascolto della persona e che ha avuto l'epilogo sperato
Nel video il comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Modena, Stefano Nencioni e il Comandante del SOS (Squadre Operative di Supporto), Fabrizio Liberati, Quinto Reggimento dei Carabinieri dell’Emilia-Romagna
Redazione Pressa
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