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Sono iniziati oggi con una cerimonia dolorosa in una piazza Martiri deserta i tre giorni di lutto cittadino, per i morti a causa del coronavirus a Carpi.
Abbrunata la bandiera cittadina al balcone del Municipio, il sindaco Bellelli insieme al comandante dei carabinieri Iacovelli, alla vice comandante della Polizia locale Tangerini e alla direttrice Ausl di Carpi Ascari, ha reso omaggio alle vittime carpigiane del coronavirus.
'Siamo colpiti da due assenze: la prima sono venti persone che non ci sono più nella nostra comunità, andate quasi in silenzio dall'inizio della pandemia, alle quali è stato negato anche l'ultimo saluto - ha detto Bellelli -. A quelle famiglie noi ci stringiamo per dire che nonostante questo momento tremendo non ci dimenticheremo dei cittadini che ci hanno lasciato. Quella assenza è una assenza che sentiamo tutti come città.
La seconda assenza è l'assenza dei cittadini: siamo davanti oggi a una situazione irreale, dieci persone distanziate. Ma non è una assenza di disinteresse, ma è di chi ha capito che stiamo combattendo una battaglia e che il nastro nero che cinge la bandiera, non è un segno di resa ma di rispetto. Non lasceremo vincere questo virus, questa bestia. Dunque facciamo silenzio per rispetto di chi non c'è più, ma anche un silenzio carico di speranza di chi potremo salvare domani'.
E dopo il minuto di raccoglimento dal balcone del municipio hanno risuonato le note del 'Silenzio militare' e, subito dopo, le campane del Duomo a lutto.
Carpi ha pianto i suoi defunti e con lei tutta la comunità modenese. Dopo poco più di un mese dall'inizio della pandemia nel modenese è il tempo del lutto e del dolore. Ma al tempo stesso è ancora il tempo della battaglia contro il virus. E dopo la cerimonia straziante il sindaco è tornato nel suo ufficio in Municipio, primo cittadino figura simbolo di una città ferita, spaventata, piegata ma certamente non vinta.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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