In appennino raccolta differenziata più che raddoppiata senza porta a porta e lasciando i cassonetti
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In appennino raccolta differenziata più che raddoppiata senza porta a porta e lasciando i cassonetti

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Nei comuni di Frassinoro, Montefiorino e Palagano, è bastato soltanto sostituire i cassonetti dell'indifferenziata con quelli apribili solo con Carta Smerando, lasciando i contenitori della differenziata, per passare dal 30 al 70% di differenziata


In appennino raccolta differenziata più che raddoppiata senza porta a porta e lasciando i cassonetti
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In montagna la raccolta dei rifiuti è stradale: i cassonetti per la raccolta differenziata sono ad accesso libero e dotati di feritoie/oblò per limitare i conferimenti di materiale non conforme. Solo il cassonetto dell’indifferenziato, da alcuni mesi (da pochi giorni anche a Pavullo), si apre con la Carta Smeraldo, utile anche per accedere alla stazione ecologica. Di fatto, nessun porta a porta. Ma è bastato sostituire i soli cassonetti della raccolta indifferenziata con quelli ad apertura consentita solo con Carta Smeraldo per ottenere risultati straordinari. Al netto che la montagna ha sempre avuto percentuali minori di raccolta differenziata, e ben al di sotto degli obiettivi previsti anche dal piano rifiuti, il balzo in avanti è notevole. La raccolta differenziata nei comuni di Frassinoro, Montefiorino e Palagano è più che raddoppiata.


Da quando è stata avviata, nell’estate scorsa, la riorganizzazione dei servizi ambientali nella zona “montagna ovest”, la percentuale di differenziata nei tre territori serviti dal Gruppo Hera ha raggiunto il 71,7% a Frassinoro, il 71,9% a Montefiorino e il 76% a Palagano (dati relativi al mese di novembre 2023), ben oltre la soglia del 67% posta dalla Regione Emilia Romagna per i comuni montani. Fino a pochi mesi fa in questi territori la quota di differenziata si attestava in media poco oltre il 30%.

Con questo balzo in avanti non si è ancora a livello dei comuni virtuosi e soprannominati 'ricicloni', diffusi soprattutto nel bacino gestito da Aimag (con percentuali superiori all'80% di raccolta differenziata ed una ridotta quantità di rifiuti indifferenziati prodotti), ma i tre comuni montani hanno comunque già raggiunto il traguardo posto dalla Regione.

Il tutto con un sistema di fatto senza porta a porta e senza l'eliminazione dei cassonetti. E in tale contesto i miglioramenti sono più che possibili. 

Nei giorni scorsi i tre sindaci hanno incontrato personale della multiutility per fare il punto della situazione, affrontare insieme alcune criticità e migliorare gli aspetti segnalati da cittadini e imprenditori. In particolare:

- Incrementare, ove necessario, la frequenza di svuotamento dei cassonetti, soprattutto quelli della raccolta differenziata (carta, plastica e vetro).
- Verificare il corretto funzionamento del dispositivo di apertura a tessera del cassonetto dell’indifferenziata e ancorare in alcuni punti i bidoni dell’organico.
- Sollecitare il ritiro delle tessere ancora in giacenza e potenziare la comunicazione sul corretto
conferimento dei rifiuti.
- Valutare con i comuni eventuali servizi integrativi in base alle esigenze delle attività produttive.
- Incrementare i punti di raccolta nelle zone rurali e, contestualmente, verificare le dotazioni delle singole batterie per razionalizzare il numero dei cassonetti, con particolare riferimento a quelli degli sfalci, utilizzati impropriamente per conferire il rifiuto indifferenziato.
Terminata la fase di messa a punto del servizio di raccolta si affronterà infine la riqualificazione delle piazzole per migliorare il decoro urbano.

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