Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
L'incendio Care ha scosso la comunità carpigiana. È presto per capire se ci siano responsabilità tecniche e negligenze amministrative e in capo a chi, ma alcuni fatti sembrano accertati e poco contestabili:
1) Arpae, nell'autorizzazione concessa a Care nell'agosto del 2022 dopo diverse proroghe, incontri e conferenze dei servizi, ha prescritto l'esecuzione di interventi e l'implementazione di procedure, da eseguire in un periodo massimo di un anno, quindi entro il primo agosto del 2023;
2) Arpae aveva posto anche come termine ultimo per la certificazione dei lavori il 1 ottobre, data che fatalmente coincide con l'incendio;
3) Care, a pochi giorni dalla scadenza dei termini, non avendo evidentemente completato i lavori necessari, per problemi propri, ha chiesto una proroga a Arpae;
4) la proroga è stata concessa per un altro anno, dopo 10 giorni dalla richiesta, non con una determinazione - atto ufficiale di un dirigente e pubblicato - ma con una lettera non pubblicata sul sito Arpae, ma fornita a La Pressa da Aimag;
5) della proroga concessa con questa modalità è stato informato via PEC il Comune di Carpi il 28 luglio, con una mail inequivocabile avente come oggetto 'Modifica sostanziale';
6) poco dopo la proroga c'è stato l'incendio;
7) Arpae, stavolta, ha confermato lo sforamento dei parametri inquinanti.
Ora va fatta una valutazione politica: il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, di recente si è auto-incensato per il suo coraggio nel denunciare le situazioni 'strane' viste accadere in Comune (quali poi?). Dopo l'incendio ha scritto una lettera ai vertici di Care (Aimag e Garc): tutta gente che negli ultimi mesi fra nomine di qua e dividendi di là avrà visto e sentito tutti i giorni (qui il quadro completo).
Dimenticando però di mettere in indirizzo se stesso, visto che il Comune di Carpi - come siamo stati informati da Aimag - era stato informato il 28 luglio 2023 via PEC da Arpae, della concessione della proroga concessa a Care da parte di Arpae stessa, non essendo stati ancora eseguiti i lavori prescritti nell'impianto (foto sotto).
Le motivazioni dei ritardi avanzate da Care? Ritardi intercorsi in fase di progettazione, allungamento delle tempistiche per il reperimento del finanziamento, allungamento delle tempistiche per la fornitura dei materiali, con particolare riferimento alle strutture metalliche.
Peccato, perché sarebbe stato interessante sapere come mai il sindaco Bellelli, informato del fatto che Care chiedeva una nuova proroga non avendo eseguito i lavori prescitti nell'impianto, non abbia fatto nulla di rilevante: non abbia chiesto motivazioni e soluzioni prima, e solo ora chieda chiarimenti quando ormai è tardi.
Un vicenda che per la troppa forza politica, sociale, associativa e mediatica degli attori coinvolti non potrà che finire con la classica pacca sulle spalle e rotazione di poltrone. Temiamo.
Magath
Nella foto in alto il sindaco di Carpi Alberto Bellelli e Claudio Saraceni di Garc. Garc, come noto, detiene il 49% di Care, mentre il 51% è detenuto da Aimag
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>