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'La chiusura del punto nascite di Mirandola è di per sé un fatto grave, ma l’averlo fatto di nascosto nel momento in cui anche a livello locale i consigli comunali chiedevano il mantenimento del punto nascite e stava nascendo una presa di coscienza sulla problematica da parte dell'opinione pubblica dimostra che l’atto è stato premeditato.
La sospensione dei parti é un modo nemmeno troppo elegante per dire che il reparto, di fatto, chiude: a che serve infatti un punto nascite in cui non avvengono più nascite?'.
Ad affermarlo e a chiederlo il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Mirandola Marian Lugli e il Consigliere provinciale Venturini.
'Mirandola e tutta l’Area Nord pagano il doppiogiochismo della gestione della sanità da parte del PD locale che per salvare la faccia si schiera a favore del punto nascite nei comuni poi non ha il coraggio di portare avanti lo stesso atto nelle sedi che contano, infatti il sindaco di Camposanto Zaniboni non vota nel consiglio provinciale lo stesso odg a sostegno del punto nascite presentato e votato all'unanimità in unione dei comuni dove ê anche assessore.
Questo dimostra che non tutti nel PD erano interessati all'ospedale di Mirandola, che dal 2012 ad oggi, mentre ausl e PD regionale pontificano investimenti, di fatto perde man mano pezzo dopo pezzo numerosi servizi.
Con questa situazione il risultato non poteva che essere questo.
Paradossale il fatto che l'area nord abbia sul territorio un numero di nascite sufficienti a mantenere il punto nascite di mirandola attivo anche senza ricorrere alla deroga, ma grazie alle politiche suicide di Ausl modena le partorienti sono costrette a migrare su altri punti nascite ad ennesima dimostrazione di un atto premeditato. Senza anestesista di fatto legato al punto nascite - chiudono i Consiglieri - oggi é a rischio l'intero ospedale'.
Redazione Pressa
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