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'Maranello, bene confiscato: strumentalizzata la sua funzione'

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'Forse la portata mediatica dell’intera operazione di recupero dei beni confiscati sia servita come veicolo pubblicitario per l’attuale senatrice Rando'


'Maranello, bene confiscato: strumentalizzata la sua funzione'
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Conferenza stampa di Fratelli d’Italia ed Evoluzione Maranello-Civica per Pozza ieri pomeriggio a Maranello sul tema dei beni confiscati alla mafia e della legalità. Alla presenza del senatore Michele Barcaiuolo e dell'onorevole Daniela Dondi, sono stati accesi i riflettori su quella che Fdi considera la 'speculazione di una battaglia giusta, il supporto alle donne vittime di violenza, ma strumentalizzata, ovvero la gestione dell’immobile confiscato alla ‘Ndrangheta, utilizzato in modo improprio e con tante ombre rispetto a quanto prescritto'.

'L’assegnazione dell’immobile confiscato alla malavita era stata richiesta con lo scopo di creare una struttura da destinare a consultorio per le donne vittima di violenza e che fosse adeguata anche ad ospitare queste donne con i loro figli. Vi era inoltre la possibilità di riconsegnare alla comunità un immobile confiscato alla malavita “che non ha mai prodotto reddito ma solo ingiustizie”.

A questo progetto con reali fini sociali e di assistenza verso donne bisognose di aiuto siamo sempre stati favorevoli - ha sottolineato Fdi -. Nel corso del tempo l’idea iniziale è mutata, cambiando la destinazione dell’immobile da consultorio e struttura di accoglienza per le donne a struttura ricettiva (Room & Breakfast), con lo scopo di dare un lavoro a queste donne vittime di violenza. Questo cambio di destinazione è stato giustificato dal fatto che l’ubicazione dell’immobile fosse conosciuta e quindi non sarebbe stato un luogo sicuro per le donne che vi venivano ospitate. Viene da pensare, come conseguenza di questo strano ragionamento, che le donne vittime di violenza che troveranno impiego in questa struttura saranno ancora più in pericolo perché l’attività, in quanto Room & Breakfast, dovrà essere anche pubblicizzata.

Senza tralasciare poi il fatto che in una struttura preparata per ospitare donne in difficoltà non può entrare chiunque, mentre in una struttura ricettiva è sufficiente prenotare. Come espresso all’interno del docufilm di presentazione dalle dirigenti di “MondoDonna”, questa nuova destinazione sarebbe servita per non creare il solito assistenzialismo ma per produrre reddito, in modo che le donne vittime di violenza venissero aiutate grazie ad un lavoro retribuito a rifarsi una nuova vita nel pieno della loro dignità'.

'Per formare professionalmente chi avrebbe poi dovuto lavorare in questo Room & Breakfast sono stati realizzati appositi corsi. Sono state selezionate 10 donne bisognose di aiuto che hanno frequentato questi corsi co-finanziati dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Maranello per un costo complessivo di 82.500 euro. Di queste dieci donne ne sono poi state selezionate tre che avrebbero dovuto trovare lavoro in questa struttura. Ma nessuna di loro è rimasta a lavorare nel Room & Breakfast. Addirittura quanto appreso nei corsi relativamente alla preparazione e somministrazione della colazione è risultato del tutto inutile poiché agli ospiti viene consegnato un buono per fare colazione in bar e pasticcerie convenzionati con la struttura stessa. Al fine di completare le opere edili e strutturare l’immobile confiscato in un fabbricato adeguato ad ospitare l’attività prevista, sono state sostenute diverse spese, che comprendono pure gli arredi, gli elettrodomestici e la sistemazione dell’area esterna. Tale intervento, anch’esso co-finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Maranello, ha avuto un costo complessivo di circa € 520.000 euro. Con i dati forniti dal Comune relativi al monitoraggio dei pernottamenti all’interno del Room & Breakfast “Lei Rooms” effettuato da agosto 2023 ad aprile 2024 che ammontano a 699, si può ipotizzare una proiezione su base annua di circa 930 pernottamenti. Dunque, se consideriamo nella migliore delle ipotesi che ogni ospite che ha trascorso la notte nella struttura abbia occupato la stanza da solo, quindi con una spesa ognuno di circa 70, il ricavo annuo si aggirerebbe attorno ad 65.000 euro'.

'Se l’immobile confiscato alla malavita doveva essere riconsegnato alla comunità sotto forma di struttura ed attività socialmente utili, nel nostro specifico caso per aiutare donne vittime di violenza, come mai nessuna delle dieci donne formate attraverso i corsi ha trovato lavoro in questa struttura? Come mai l’immobile è stato di fatto consegnato nelle mani di una cooperativa che lo gestisce come attività ricettiva? - chiude Fdi -. Secondo MondoDonna questa attività deve produrre reddito. Per noi invece è facilmente dimostrabile come purtroppo produrrà ulteriori debiti. Considerati gli oltre 600.000 euro già spesi tra completamento dell’immobile e corsi di formazione, considerate le spese di gestione, quanti altri soldi sarà necessario investire in questa struttura per il suo mantenimento? A questo punto viene il dubbio che la portata mediatica dell’intera operazione di recupero dei beni confiscati sia servita come veicolo pubblicitario per l’attuale senatrice Vincenza Rando (all’epoca vice presidente di Libera) che dopo qualche mese venne candidata con successo dal PD nel collegio senatoriale di Modena e Reggio Emilia. Perché è stata scelta questa tipologia di intervento e di destinazione dell’immobile, destinazione che – pur ottenendo tanto clamore mediatico – nel concreto risulta aiutare pochissime persone? E ancora: con le spese sostenute quante donne in condizioni di fragilità avrebbero potuto essere aiutate se l’intervento fosse stato finalizzato alla costruzione di una casa di prima o seconda accoglienza per le mamme in difficoltà ed eventualmente anche dei loro bambini?'

'L’istituto della confisca è un’opportunità che ogni amministrazione locale deve sapere gestire. Mi riferisco in particolare, alla progettualità che ogni comune deve avere, sin dall’inizio, quando viene assegnato un bene confiscato alla mafia. Progettualità che deve avere uno scopo sociale e, soprattutto, deve rispettare il principio di una gestione trasparente. I beni confiscati non debbano essere utilizzati per fare business, a favore dell’amministrazione o di terzi, a discapito dello scopo sociale iniziale' - ha chiuso l'onorevole Dondi.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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