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'Prima di tutto non sottovalutiamo la opportunità di centinaia di nuovi posti di lavoro che offre l’ipotizzato insediamento di un centro Amazon nel comune di Spilamberto, anche se temiamo occorrerà una forte vigilanza sindacale per garantire dignità e diritti a chi lavorerà in quel sito. Poniamo però con forza alcuni interrogativi che non possono essere elusi'. Sinistra Italiana interviene così sulla richiesta di variante (accettata dal Comune di Spilamberto) fatta dalla 'Spilamberto Nord', proprietaria per il 100% di Piacentini Costruzioni spa, socio del Pd renziano in una iniziativa editoriale romana.
'Infatti, la frettolosa scelta del Comune di Spilamberto di insediare un enorme centro Amazon nell’area industriale di Rio Secco, sulla Vignolese, solleva problemi che richiedono una discussione pubblica. I tempi troppo ristretti della delibera non hanno permesso nessun reale confronto pubblico preventivo, nemmeno coi comuni limitrofi.
Si deve invece aprire una seria ed ampia verifica senza pretendere di chiudere le osservazioni entro l’8 ottobre, considerando la pubblicazione estiva della delibera (8 agosto) - continua Sinistra Italiana -. Questo frettoloso provvedimento ha inoltre escluso la necessità di una nuova Valutazione Ambientale Strategica (VAS) da parte della Provincia che, secondo le norme vigenti, sarebbe obbligatoria anche sulle modifiche di Piani e Programmi, e qui si è appunto modificato in toto ii Piano precedente. Occorre quindi una nuova VAS, resa ancor più necessaria dai rilevanti effetti di area vasta che l’insediamento Amazon produce e che non può essere sufficiente la valutazione di dodici anni fa per un banale villaggio artigianale. Possibile non si voglia riconoscere che, nel frattempo, è cambiata, in peggio, tutta la situazione del traffico? Possibile si dimentichi che il traffico prodotto da un Centro Logistico di queste enormi dimensioni sarebbe tutto aggiuntivo e si scaricherebbe sull’intera viabilità circostante?'.
'Ricordiamo che, negli anni passati nell’Unione di terre dei Castelli si sono spesi quasi un milione e trecentomila euro per un piano di coordinamento territoriale che non si è mai concluso. Piano nel quale si ipotizzava anche un riordino dei collegamenti viari. Di questo riordino non si è fatto nulla ed ora si colloca un peso urbanistico tanto rilevante senza alcun cambiamento, fingendo non vi siano impatti. I cittadini hanno il diritto di sapere quale di riassetto viario sarebbe necessario per sopportare questo oneroso insediamento. Allargamento della Vignolese con abbattimento di decine di platani? Nuova strada fra la zona Inalca e San Donnino? Tutto ciò mentre resta bloccato il completamento della Pedemontana nella strozzatura di Solignano - continua Sinistra Italiana -. Infine, quanto sono attendibili le stime degli effetti di traffico che prevedono un aumento giornaliero di soli (si fa per dire!) 1000 veicoli al giorno, fra i quali addirittura 400 mezzi pesanti? Non sarebbe il caso di verificare gli effetti prodotti da analoghi centri Amazon recentemente insediati nella nostra Regione? Roberto Monferdini, presidente di “Ambiente Informa” e consigliere comunale di Castelvetro, ha denunciato che in Unione Terre dei Castelli abbiamo già il triste primato regionale degli incidenti. Nella nostra zona, infatti, si verificano già oggi oltre 8 incidenti ogni mille abitanti, mentre l’analoga media regionale e provinciale è di soli 3,9 incidenti. Vogliamo peggiorare o prendiamo dei provvedimenti? - chiude Sinistra Italiana -. Non sarebbe più responsabile verificare tutto un po’ meglio, invece di nascondere la difficile situazione sotto il tappeto della fretta nel solo interesse di una multinazionale e contro quello dei cittadini?'
Redazione Pressa
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