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'In risposta all’ennesimo allagamento della via Marchiani a Pavullo, che ha creato paura tra i residenti e forti disagi alla viabilità, occorre fare una profonda riflessione sulla gestione del territorio, evidenziando il collegamento diretto tra la corretta manutenzione e la prevenzione dei disastri. Abituati ai proclami e ai titoloni sensazionalistici del sindaco, non è difficile, nell’epoca di Internet, trovare le promesse che poco più di 12 mesi fa il primo cittadino aveva regalato alla cittadinanza: “mai più allagamenti”. Avremmo preferito allora, come oggi, termini meno ridondanti e azioni concrete: per questo il Gruppo Assembleare di Fratelli d’Italia ha depositato un’interrogazione (a cui potrà seguire un accesso atti) per sapere cosa da maggio 2023 sia effettivamente stato fatto per scongiurare ciò che ieri si è nuovamente verificato e che grazie al lavoro straordinario ed incessante di vigili del fuoco e Protezione civile sembra oggi superato'.
A parlare è il gruppo Fdi di Pavullo.
'Ci chiediamo cosa sia stato fatto di concreto dal 24 Maggio dello scorso anno quando Pavullo aveva subito un allagamento senza precedenti - commenta Daniele Iseppi, capogruppo di fratelli d’Italia in consiglio comunale -, e ricordiamo che nel 2021 la Giunta di cui facevo parte aveva approvato un progetto di fattibilità sul risanamento del canale Cogorno che scorre sotto via marchiani: un progetto da 1,6 milioni di euro in sette stralci di cui uno già eseguito nella zona piscina ma di cui si sono perse le tracce. Ci chiediamo anche cosa si è fatto per le manutenzioni dei tombini e delle bocche di lupo proprio sulla Marchiani ma anche nelle altre zone vedi il rio Bago mai interessati da allagamenti in passato.
E ci chiediamo anche perché non si è deciso di proseguire sulla strada già tracciata in passato quando si erano intavolate trattative con Enac e Hera per lo sviluppo di una vasca di laminazione nel terreno del campo di aviazione, forse non risolutiva ma che oggi avrebbe sicuramente limitato la portata delle acque che si scaricano sul canale tombato Cogorno. Il sindaco e l’assessore competente dichiaravano che avrebbero bussato in tutte le sedi: “regione, provincia, Hera, consorzio di bonifica, Atersir, protezione civile ma in questo periodo non si sono registrati provvedimenti della giunta contro il dissesto idrogeologico e e non si hanno notizie del tanto decantato piano della sicurezza idraulica'.
'Una sentenza del tribunale delle Acque del Friuli ha inchiodato le Regioni quali responsabili della pulizia e della manutenzione degli alvei dei fiumi. Verificheremo se anche i torrenti, come il Rio Bago, rientrino in quella fattispecie. Ma quello che è certo che in questi anni la Regione Emilia Romagna, e non da meno la Provincia, ha avuto un ruolo primario nella politica di abbandono del nostro territorio e ora come se non bastasse gioca allo scarica barile col Governo - dichiara Federica Galloni, portavoce di Fratelli d’Italia Pavullo e Frignano -. La verità è che occorre fare un grandissimo esame di coscienza accompagnato dal mea culpa: cullati dalla tranquillità del “non è ancora successo niente” ci si è dimenticati di prendersi cura di questa Natura, che invece non manca di mandare evidenti segnali. La politica ambientale deve rientrare prepotentemente tra le priorità della politica, a fatti più che a slogan, e per questo mi impegno personalmente a vigilare sull’operato della Regione Emilia Romagna in quei mesi di ordinaria amministrazione che ci aspettano, dopo l’abbandono della nave, per lidi più ricchi, operato dal Governatore Bonaccini'.
Redazione Pressa
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