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“La chiusura dei punti nascita di Pavullo, Castelnuovo Monti e Borgo Val di Taro va azzerata. Il parto di ieri notte, in condizioni estreme e in ambulanza, della donna che si era recata ma non ha potuto partorire all’ospedale di Pavullo, lo conferma - così il candidato di Forza Italia
Enrico Aimi -. I Governi nazionale e regionale a guida Pd che hanno decretato la chiusura dei punti nascita della montagna di Modena, Reggio Emilia e Parma, hanno commesso un grave errore. Ciò che è successo in questi mesi lo conferma. Più disagi, più rischi, più insicurezza. Emergenze comuni in tutta la montagna.
Non ci sarebbe nulla di male se il Ministro, ancora per poco, Lorenzin, lo ammettesse. E’ chiaro ed evidente che quella decisione è stata assunta con il paraocchi della politica Pd, senza tenere conto delle specificità della montagna e dell’importanza fino a quel momento rivestita dai presidi ospedalieri territoriali. Per questo, quella decisione va azzerata e riesaminata tenendo conto di tutti i problemi, i rischi per la sicurezza e la tranquillità negata a migliaia di donne e famiglie, che in questi ultimi mesi sono drammaticamente emersi. Anche se il 4 marzo è vicino, la Lorenzin faccia un ultimo sforzo prima di lasciare l’incarico da Ministro. Guardi in faccia la realtà. Azzeri quella scelta. Perché se non lo farà lei ci impegneremo da subito a farlo noi con il nuovo governo di centro destra’.
“E’ inaccettabile costringere donne alla soglia del parto a percorrere di corsa 70 chilometri per raggiungere l’ospedale attrezzato più vicino. L’episodio della mamma che ha partorito in ambulanza perché non è arrivata in tempo al punto nascite di Sassuolo partendo dalla montagna è l’ennesimo monito dell’errore commesso. Ricordiamo che pochi giorni dopo la chiusura del presidio pavullese un bimbo, con la mamma trasportata d’urgenza, morì a poche ore dal parto per complicazioni. Ci chiediamo che cosa ancora debba accadere per far capire alla sinistra al governo che, quando si tratta di nascituri e donne incinte, a prevalere non può essere la logica dei tagli”. Così i candidati Stefano Corti, candidato centrodestra all’uninominale per il Senato nel collegio di Modena e Cristina Girotti Zirotti, candidata per la Lega al plurinominale per il Senato nel collegio di Modena.