Pavullo, odissea Carrai: una viabilità da sempre appesa a un filo

Ma il cantiere e soprattutto il semaforo col senso unico alternato, non potevano continuare nel periodo di quarantena, anzich? sospendere tutto?

ahi ahi ahi, la fila sul Carrai! Potrebbe essere il tormentone estivo dell’estate pavullese, soprattutto ora che, da ormai due settimane a questa parte, un semaforo e un senso unico alternato, scandiscono il traffico nel tipico tappo della viabilità frignanese. E torna oltremodo d’attualità l’annoso problema dell’assenza di una circonvallazione credibile che possa permettere di attraversare il capoluogo appenninico senza perdere mezz’ora tra cantieri e semafori, manco si fosse sul grande raccordo anulare dell’imitazione di Antonello Venditti fatta da Corrado Guzzanti.
Eppure il dato è questo e oggi, lo scrivente, ha rischiato di rimanere tappato in uno dei più grotteschi e improbabili incidenti che, grazie a Dio, non è avvenuto. Il fatto è stato che nel primo pomeriggio la colonna in direzione Abetone, ad un certo punto era guidata da due camion, un’autobotte e un cargo.
Dopo che il semaforo in direzione Abetone è diventato verde, circa un centinaio di metri dopo l’autobotte ha fatto manovra per entrare in uno dei cantieri, rallentando la fila e, nel frattempo, nessuno ha pensato di prorogare il semaforo rosso in direzione Modena. Alla ripartenza, il secondo camion, per poco non fa un frontale con la prima vettura dell’altra colonna che nel frattempo era lentamente ripartita. Mancanza netta di comunicazione tra gli operatori nel cantiere, rischio serissimo di bloccare l’intero Frignano, di impedire lo scorrimento in entrambe le direzioni, di creare un cataclisma tremendo. Oggi è andata bene e c’è da augurarsi che questo serva di lezione.
Tuttavia, questo cantiere che da più di un anno si protrae per raddrizzare le curve Carrai e Acquabuona sulla statale 12 (e i lavori sono stati annunciati nel 2017!), pone al solito alcune eterne questioni irrisolte.
La più recente è: ma il cantiere e soprattutto il semaforo col senso unico alternato, non potevano continuare nel periodo di quarantena, anziché sospendere tutto, che col poco traffico avrebbero fatto un terno al lotto? Evidentemente no, e il semaforo è partito l’11 maggio e dal 18 il tratto in certe fasce orarie è impraticabile.
Quando hanno deciso per i lavori, il comune di Pavullo, non poteva muoversi per mettere in sicurezza e magari fare i dovuti allargamenti (dal 2017 fino all’autunno 2018 di tempo ne hanno avuto) sulle strada di via Bottegone, che collega Miceno e quindi la provinciale 33 Pavullo-Polinago, fino alla zona delle ceramiche alla rotatoria della Mirage? Anche perché, su quella stessa strada c’è pure il bivio della Pratolino-Malandrone, strada allargata quasi per intero sotto la giunta Canovi e che ancora dev’essere completata nell’ultimo stralcio per via del fallimento della ditta che vi operava.
Ancora, non era il caso di mettere un regolamento sull’utilizzo di via Campiano, strada a doppio scorrimento ma la cui carreggiata è larga come una Panda e dove il traffico è aumentato esponenzialmente visto che collega località Acquabuona fino alla provinciale per Verica e sarebbe un’eccellente variante per collegare la zona industriale di Sant’Antonio col villaggio artigiano della Budria? Anche qui un allargamento sarebbe auspicabile, ma la strada è molto stretta e i lavori sarebbero comunque lunghi. In molti dicono che sarebbe da lasciare pedonale, perché si attraversano dei bei castagneti, tuttavia una cosa non esclude l’altra. Ma la domanda è, perché manca lungimiranza?
Infine, l’Unione del Frignano, negli altri nove comuni al di fuori di Pavullo, sono così poco interessati a una viabilità d’insieme per la quale ne gioverebbero tutti, anche in termini di turismo e di concorrenza con i comprensori alto atesini, raggiungibili da Modena, nello stesso tempo che ci vuole per andare la Cimone o a Sant’Anna Pelago?
Visto che va di moda citare Manzoni di questi tempi, ci tocca dire… ai posteri l’ardua sentenza!
Stefano Bonacorsi
Modenese nel senso di montanaro, laureato in giurisprudenza, imprenditore artigiano, corrispondente, blogger e, più raramente, performer. Di fede cristiana, mi piace dire che sono .. Continua >>