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'Il nuovo corso del Pd targato Elly Schlein è già realtà a Vignola, dove, la prima manifestazione utile – quella del 26 marzo scorso contro la violenza sulle donne – è stata immediatamente strumentalizzata dai “democratici” locali che hanno srotolato striscioni che inneggiavano “all'aborto libero, sicuro, gratuito” in cui si inneggiava “all'aborto non è colpa, non è reato, mentre l'obiezione di coscienza è violenza di Stato'. E' quanto denuncia il consigliere regionale e capogruppo in Comune a Vignola, Simone Pelloni, in replica ad un post pubblicato su Facebook di accuse nei suoi confronti da parte del Pd locale.
'Si è trattato di una bieca strumentalizzazione di un evento per rilanciare slogan e principi pongono preti e obiettori di coscienza come nemici da silenziare e da abbattere. E, cosa ancor più grave, il tutto è avvenuto col patrocinio del Comune guidato dalla dem Emilia Muratori.
Sia chiaro – spiega Pelloni - Da parte mia ritenevo la querelle col Pd locale conclusa dopo la richiesta avanzata in consiglio comunale di rimuovere le foto con i cartelli più divisivi ma il sindaco Muratori, negando l'evidenza continua a sostenere di non aver fatto alcuna foto davanti ai cartelli incriminati. Pertanto mi trovo a dover rispondere ad un attacco che continua a negare l'evidenza, che è invece quella che emerge dalle fotografie che qui riproduco'.
'E' triste che, anziché ammettere in tutta onestà che quei cartelli in quella manifestazione non ci dovevano essere e che se sono comparsi è stato un errore, oggi Muratori ed il Pd attacchino chi ha voluto chiedere chiarimenti, di fatto senza prendere le distanze da quelle parole e da quel modo di fare.
Il risvolto della medaglia è che oggi sappiamo con certezza che il nuovo corso del Pd vorrebbe negare la libertà di parola e di opinione a medici obiettori e ai preti, confermando altresì di ritenere l'obiezione di coscienza una violenza di Stato' conclude Pelloni.
'Un lembo di cartello, a cui peraltro la sindaca Emilia Muratori dava le spalle, diventa un caso politico grazie alla Lega. Con la domanda di attualità presentata dal consigliere Pelloni nell’ultimo Consiglio comunale, si è raggiunto un nuovo, basso, infimo livello al quale, francamente, si fatica a credere. Nella domanda, viene fatto riferimento ad una foto pubblicata sulla pagina Fb istituzionale del Comune di Vignola riguardante la manifestazione contro la violenza sulle donne tenutasi domenica 26 marzo. Nonostante le organizzatrici abbiano pubblicamente denunciato che in Italia ogni due giorni viene uccisa una donna, spesso da un uomo che diceva di amarla, nessuna riflessione sul tema arriva da parte della Lega. Il “casus belli” è ben altro - aveva affermato il Pd di Vignola -. Pelloni afferma che la sindaca avrebbe fatto una foto o un selfie davanti ad un manifesto che recita: “né preti né obiettori” per poi pubblicarla sulla pagina istituzionale; chiede poi quale opinione abbia sul diritto di obiezione di coscienza e, udite udite, se ritiene che i ministri del culto della Chiesa possano professare liberamente sul territorio vignolese. Peccato che non esista né un selfie né una foto in cui la sindaca viene ritratta esponendo o posando accanto al cartello incriminato, anzi, è stato anch’esso travisato perché riportava una frase più articolata: “né preti né obiettori, più diritti e consultori. Aborto libero, sicuro, gratuito”. Un testo che, seppur provocatorio, è teso a far riflettere sulla legge 194 (una legge dello Stato) e su ciò che ancora manca per rendere l’aborto una possibilità garantita a tutte le donne che, per loro libera scelta, dovessero decidere di ricorrervi'.
Redazione Pressa
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