Ci si chieda anche perché la pulizia degli alvei più volte e da più parti chiesta è ancora ben lontana. Ci si chieda altresì per quale motivo già tempo fa la stessa regione fece prima nascere il progetto per poi bocciarlo, del “parco collinare/fluviale”. E non ha senso il vanto del direttore dell’ente in questione, che tale progetto è già andato in porto in altre province che non hanno avuto di certo e per loro fortuna le nostre calamità'.
Non è chiaro inoltre quali siano i costi, di certo saranno affrontati di volta in volta in base alle richieste di intervento che dovessero arrivare dai Comuni, che ribadisco hanno già enti cui riferirsi per il controllo e le criticità idrogeologiche, al netto del fatto che chi deve garantire sicurezza è il sindaco. Poco importa che la Comunità del Secchia - di cui Bastiglia fra l’altro non fa parte - abbia ricevuto la benedizione dell’assessora regionale al territorio Paola Gazzolo: di lei non mi fido - chiude Spica -. All’indomani del secondo terremoto - 29 maggio 2012 - sebbene tardivamente la Commissione Grandi Rischi (come mi risulta da accesso atti), comunicò alla regione Emilia che il fenomeno della liquefazione dei terreni interessò anche le basi arginali, ma non risultano riscontri da parte dell’Assessora ne tantomeno dalla regione; come nessun riscontro si ebbe al verbale della CGR del gennaio 2012. Che diedero poi frettolosamente la colpa alle nutrie è ormai storia vecchia, come pure è vecchia la storia di quel partito che divenne una Spa che produceva comode poltrone'.
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