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'Ci perdonino i carpigiani, che è gente che lavora e bada al sodo, se chiediamo loro di aiutarci a capire bene cosa accade tra l’Amministrazione e il primo partito di quella città. Andiamo a ricapitolare. Nelle primarie di centrosinistra c’è un sindaco che sostiene piuttosto vistosamente, quanto legittimamente, un candidato che non ha la tessera del PD. E ti vien naturale pensare: che modernità, che visione larga, che swing. Va detto che questo candidato pseudocivico non ha mai chiesto un incontro con Azione, quindi immaginiamo costui sia piuttosto certo della sua “vocazione maggioritaria”. Buon per lui, auguri vivissimi. Azione d’altra parte ha già specificato che non intende partecipare a tavoli e caminetti, ma è interessata ad aprire il confronto diretto coi candidati sindaci. Poi leggi il giornale e scopri che no, tutta questa modernità, apertura del Sindaco deve essersi persa nei corridoi del famoso Biscione di via Unione Sovietica (ah che senso dell’ironia meraviglioso ha la toponomastica).
Perché dall’altra parte c’è un candidato, Taurasi, lui sì tesserato PD, che per aver osato citare il progetto di riqualificazione del Biscione, per aver portato un’opinione, un punto di vista anche legittimo, una richiesta di confronto aperto alla città, viene mandato letteralmente a processo dal sindaco Bellelli'. Ad intervenire a gamba tesa sulle primarie a Carpi è il commissario provinciale di Azione Paolo Zanca.
'Dunque a Carpi siamo ancora alla lesa maestà, nel caso avvisateci: siamo un partito che tende invece al confronto vivace. Perché è alla lesa maestà che si pensa si leggendo le parole del primo cittadino: “Convocare dirigenti del partito”, “Taurasi si pone in opposizione alla mia Giunta”. Il tema del Biscione è una questione importante per la città, non abbia paura il Sindaco di aprire un confronto, una questione così non si risolve all’interno dei regolamenti e delle dinamiche di partito. Si ricordi il Sindaco di Carpi il fu palazzone di via San Pietro a Sassuolo, citofonare al già candidato sindaco Graziano Pattuzzi'.
Redazione Pressa
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