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Primarie Carpi, la cultura del sospetto che Righi non merita

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Una cultura che vede nell’avversario un nemico da abbattere, umanamente, moralmente e professionalmente. Senza giustificazione politica


Primarie Carpi, la cultura del sospetto che Righi non merita
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Ormai possono essere anche elezioni di condominio: ma puntuale, poco prima della scadenza, arriva la 'giustizia' a orologeria. Questa volta addirittura nella forma della strana alleanza fra gli ultraliberali di Azione e i reazionari di Rifondazione.

Negli ultimi due giorni, infatti, vicende tutt’altro che politiche hanno riscaldato la noiosa campagna elettorale per le primarie del centrosinistra carpigiano – quella, ricordiamo, fra l’architetto assessore Riccardo Righi e il dipendente regionale Giovanni Taurasi. Da un lato abbiamo alcuni video–sfottò contro il candidato Taurasi, al quale vengono attribuite piroette programmatiche andando a riprendere suoi voti di 20 anni fa. E fin qui tutto abbastanza normale – e senza possibilità alcuna di condizionare il voto. Ma le uscite improvvide di vecchi esponenti della sinistra locale, riprese dalla stampa locale, rischiano invece di inquinare oltre misura una competizione che di tutto avrebbe avuto bisogno, tranne che della retorica del giustizialismo e del moralismo di classe.

La vicenda è presto detta: secondo alcuni post, ripresi come detto dalla stampa, l’assessore Righi, nel dichiarare di averci rimesso in termini economici nel fare l’assessore invece che l’architetto, avrebbe mentito. Perché la sua dichiarazione dei redditi negli ultimi cinque anni sarebbe lievitata da meno di 10'000 euro nel 2018 a quasi 10 volte tanto nel 2022. È stata poi fatta una valutazione sull’opportunità, per un assessore all’urbanistica, di esercitare la professione di architetto in potenziale conflitto di interessi. Interpellato nel merito, Righi avrebbe ribadito la propria correttezza, esibendo fatture che dimostrerebbero che larga parte del fatturato viene da operazioni in Francia, Germania e Stati Uniti, e comunque ben fuori dal piano regolatore carpigiano.

Magari un errore di comunicazione, ma tutto regolare dal punto di vista legale. Ma anche, secondo noi, dell’opportunità politica e professionale.

Chiedere a un 30enne abilitato di recente di mollare interamente la propria professione per dedicarsi a tempo pieno a fare l’assessore a meno di 2'000 euro al mese, senza contributi pensionistici, è infatti un’aberrazione che può sostenere solo chi è atavicamente ostile alla libertà di professione e di impresa e alla valorizzazione dei meriti personali. Chiedergli poi “di rendere trasparente per chi effettivamente abbia lavorato in questi anni” alimenta ulteriormente quella cultura del sospetto che da 80 anni permea e pervade la politica locale. Una cultura che vede nell’avversario un nemico da abbattere, umanamente, moralmente e professionalmente, in assenza di qualsivoglia giustificazione politica. Perché, politicamente parlando, Righi in questi anni da amministratore pubblico ha indirizzato il nuovo piano regolatore nella direzione del taglio di diverse aree fabbricabili: qualcuno s’è accorto di questo?

O è proprio questo che dà fastidio a quelle lobby di potere che non vogliono un giovane architetto che viene da fuori, e che si permette di tagliare alcune aree? Perché una cosa è certa: Righi – come abbiamo già scritto in tempi non sospetti, quando nemmeno si parlava ufficialmente di una sua candidatura – è senz’altro gradito a una certa politica carpigiana. Ma di certo non è inquadrabile in quei potentati locali che da 80 anni governano ininterrottamente la città - e che dall’esterno tirano i fili di chi è all’interno.
Neanche Taurasi lo è, beninteso.

Magath

Magath Felix
Magath Felix

Dietro allo pseudonimo Magath un noto personaggio modenese che racconterà una Modena senza filtri. La responsabilità di quanto pubblicato da Magath ricade solo sul dirett..   Continua >>


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