Punto nascita Pavullo, bocciata dall'Unione l'istanza di riesame

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La sicurezza, quel principio che applicato alla logica dei punti nascita regionali e della provincia di Modena ha motivato (solo perché la soglia dei 500 parti all'anno era più vicina), investimenti e deroga alla chiusura del centro di Mirandola (aperto almeno per altri due anni), e ha motivato la chiusura di quella di Pavullo, è stata assunta come motivazione anche per sostenere la bocciatura della mozione per la richiesta di riesame portata dal Consigliere di Polinago Armando Cabri alla seduta dell'Unione dei Comuni del Frignano. Si, perché i consiglieri contrari alla proposta di chiedere al ministero di risaminare la richiesta di deroga, Fabio Serafini di Pieve, Davide Fiorenza di Riolunato, Matteo Ferrari di Montecreto, Fabio Ballotti e Riccardo Burgoni di Lama, con  Paola Guiducci di Fanano, hanno motivato il loro no sulla base della sicurezza che il punto nascite di Pavullo, sulla base delle valutazioni tecniche, non sarebbe più in grado di garantire.

Motivazioni sottolineata dal comitato tecnico scientifico del Ministero che avevano motivato anche la bocciatura della richiesta di deroga avanzata dalla Regione lo scorso anno. Una bocciatura che aveva portato nei mesi scorsi, su iniziativa del comitato Salviamo l'ospedale di Pavullo, al deposito, in tutti i comuni montani, di una richiesta di riesame. Proposta sottoposta all'attenzione dei singoli consigli comunali, così come dell'Unione dei Comuni, per essere inoltrata, in caso di approvazione, al ministero. Una proposta fino ad ora accolta ed approvata dai Comuni di Fiumalbo e Polinago e che i consiglieri che da tempo sostengono l'opportunità dell'apertura del punto nascite (o almeno di un riesame delle scelte che l'hanno motivata), speravano di portare avanti anche (e soprattutto), attraverso il voto favorevole del consiglio dell'Unione. Che non c'è stato.

Perché i voti contrari sono stati più dei favorevoli, ovvero quelli di minoranza e maggioranza di Polinago, Armando Cabri e Roberta Muccini, i consiglieri di Fiumalbo, Norberto Nardini e Gabriele Nizzi, sia di Pievepelago Marco Caiumi, di Fanano, Paola Pasquali e Sestola, Massimo Poggioli. Astenuta Maria Chiara Venturelli.  Assente, giustificata, la rappresentanza del Comune di Pavullo.
Delusi i consiglieri che per mesi hanno sostenuto l'opportunità di procedere con ogni strada se non per invertire una scelta  nemmeno lontanamente posta in discussione dal Ministro della salute e candidato di Civica Popolare, Beatrice Lorenzin (alla quale durante la campagna elettorale sul territorio modenese era stato consegnato un dossier riguardante le criticità del territorio montano e sulle centralità di Pavullo), almeno per porre le condizioni per riesaminare la questione, anche alla luce delle emergenze via via emerse, e per procedere ad valutazione 'più attenta' di tutte le condizioni meteo climatiche, oltre che infrastrutturali, capaci di ripercuotersi, come l'inverno in corso ha ampiamente dimostrato, sulle condizioni di sicurezza non solo di chi deve partorire ma di tutti coloro che necessitano di soccorsi e di trasporti in emergenza.