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Neppure l'invito del Difensore Civico Regionale rivolto alla Regione per fare ottenere a Maria Cristini Bettini, referente del Comitato Salviamo l'ospedale di Pavullo, ciò che con una richiesta formale diretta aveva chiesto, ovvero copia della richiesta di deroga regionale per la riapertura del punto nascita di Pavullo chiuso nel 2017, è servita per smuovere le acque. Dalla Regione ancora nessuna risposta.
Un passo indietro. Quattro mesi fa, Maria Cristina Bettini, referente del Comitato Salviamo l'ospedale di Pavullo, aveva chiesto, attraverso i canali ufficiali, copia della richiesta di deroga con cui il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, avrebbe dovuto chiedere al Ministero la riapertura del punto nascite. Onorando quello che era un impegno assunto in campagna elettorale per le elezioni regionali. 'La Regione, entro 30 giorni dall'istanza, avrebbe dovuto rilasciare copia della nuova richiesta di Deroga per il Punto nascita di Pavullo.
O meglio, nel caso in cui tale richiesta non ci fosse o non fosse ancora stata inviata, quantomeno avrebbe dovuto rispondere. Risposta che invece non c'è stata' - ricorda Bettini. E qui il primo problema. 'E' grave che un Ente Pubblico di tale livello di rappresentanza istituzionale non rispetti l'iter amministrativo, non rispondendo, nei tempi previsti, ad una richiesta formale'. Da qui la decisione di rivolgersi al al Difensore Civico Regionale che accogliendo il rilievo della referente del Comitato, ha sollecitato la Regione a rispondere. Ma ad oggi nessuna risposta è arrivata. 'Ora il punto non è più solo legato alla non risposta ma anche all'avvenuto o meno invio della richiesta di deroga al Ministero da parte della Regione.
Non possiamo pensare che la richiesta di deroga all'apertura, inviata per esempio per il punto nascita di Mirandola e per altri punti nascita della Regione che necessitano di deroga, entro la scadenza del 30 ottobre, non sia stata inviata per Pavullo, soprattutto alla luce degli impegni assunti dal Presidente in campagna elettorale e all'annuncio del luglio scorso a Pavullo quando dichiarò di avere fatto tutto ciò che poteva fare per riaprire il punto nascita e di attendere la risposta del Ministero' - afferma Bettini. 'Altro aspetto che preoccupa è che a differenza delle delibere di giunta con le quali vengono formalizzate le deroghe all'apertura degli altri punti nascita, pubblicate on-line nel sito della regione, quella per Pavullo non si trova'
'Qualche dubbio - prosegue Bettini - ci è venuto nelle scorse settimane, quando ci è stata data la conferma che la relazione dell'Ausl sui requisiti richiesti da inviare alla regione, come previsto dalla normativa, al fine di supportare la richiesta di deroga, era stata inviata alla regione il 22 luglio, mentre il presidente della Regione, a inizio luglio, aveva già dichiarato di avere fatto tutto ciò che era di sua competenza per riaprire il punto nascite. In realtà oggi sia per la mancata risposta sia per il fatto che nell'elenco delle pubblicazioni della giunta pare non risultare, la richiesta di deroga per Pavullo di fatto non c'è. O almeno non è stata ancora data prova che ci sia ma soprattutto, cosa più importante, che sia stata inviata'.
'A questo punto, non avendo risposta dalla Regione - prosegue e conclude Maria Cristina Bettini - ho pensato di chiederlo direttamente al Comitato percorso nascita Nazionale ed al nuovo Ministro della Salute Schillaci ai quali dovrebbe arrivare e che auspico in tempi brevi ci diranno se e quando l'invio della richiesta, da parte della Regione, sia avvenuto e se tale documento risulti arrivato al Ministero'
L'unica cosa certa ad oggi sono le conclusioni non rosee dell'Asl di Modena che pur stimando una spesa complessiva di cinque milioni di euro (comprensiva di opere edili, personale e tecnologie), prospettano una marea di difficoltà per la riapertura'
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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