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Nella serata dell’8 febbraio scorso alcuni soggetti hanno dato fuoco ad una recinzione nel centro di Sassuolo provocando un pericoloso incendio e danneggiamenti. A distanza di un mese e in seguito ad una attenta attività di indagine è stato possibile dare un nome agli autori del fatto che, visto il tempo passato, pensavano probabilmente di non avere dei conti in sospeso, e magari si preparavano per la prossima bravata.
“Si è trattato d’indagine molto accurata e tradizionale – afferma il comandante della Polizia Municipale di Sassuolo Stefano Faso - in quanto la tecnologia ci ha fornito solo alcuni spunti sui quali si è innestata una attività di raccolta dati ed informazioni a cui collegare riscontri e responsabilità, superando una cortina di silenzi e di complicità.
Fondamentale è stata l’azione di controllo del territorio che ha consentito, nel tempo, di creare una mappa di frequentazioni e di gruppi, più o meno organizzati, che si sono distinti per azioni di inciviltà ( ad esempio vetrina spaccata in Piazza Garibaldi nella galleria del Carani o incendio di una recinzione nei pressi del Parco delle Rimembranze), tutti puntualmente registrati e perseguiti”.
Parliamo di quattro ragazzi, due dei quali di Sassuolo, uno Polinago ed uno di Castellarano tutti maggiorenni, di età compresa tra i 18 e i 21 anni, di buona famiglia, certamente dei bravi ragazzi tranne quando non sono scattate le dinamiche del branco e probabilmente la noia; tra tutti si è distinto il ragazzo di Sassuolo che, presenti anche gli altri, ha materialmente appiccato l’incendio. Dei fatti è stata informata la Procura della Repubblica di Modena.
“Si tratta di episodi di vandalismo – dichiara il sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani – che creano allarme in città e che devono essere puniti. Gli strumenti ci sono tutti così come le forze in campo, altamente qualificate, per poter individuare i colpevoli e far capire loro che non rimarranno impuniti. Ringrazio la Polizia Locale e il Comandante Faso, ma anche tutte le forze dell’ordine che quotidianamente presidiano il territorio, per l’importante lavoro al servizio della comunità”.
Redazione Pressa
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