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'Nove mesi sono ormai passati dalla fine dell’emergenza Covid eppure il nostro sindaco continua a convocare Consigli Comunali e Conferenze dei Capigruppo in videoconferenza. Il ritorno alla normalità sembra essere un’impresa impossibile al punto che abbiamo deciso di inviare una segnalazione al Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi'. A parlare sono i consiglieri di San Cesario Sabina Piccinini e Mirko Zanoli.
'Alle riunioni dei capigruppo di norma non partecipano più di sei persone (quattro capigruppo, il sindaco ed il segretario) ciò nonostante il nostro sindaco avverte ancora l’esigenza della videoconferenza. Il Regolamento di Consiglio prevede che si ricorra alla videoconferenza solo in caso di esigenze organizzative o straordinarie. Quali sono le esigenze organizzative o straordinarie che spingono il nostro sindaco a convocare videoconferenze anche solo per sei persone? Nessuno lo sa ma è evidente che vuole evitare il confronto in presenza - continuano i consiglieri -.
Comuni limitrofi quali Castelfranco, Bomporto, Savignano, Spilamberto, Nonantola, Modena, Vignola, Castelnuovo da tempo tengono le loro riunioni in presenza nelle opportune sedi istituzionali. Da queste parti invece la Sala Consigliare continua a rimanere inutilmente vuota e non viene neppure attrezzata per la diretta streaming così come da noi proposto. Il Consiglio Comunale la pensa come noi, nella seduta dello scorso 10 novembre i Gruppi Consiliari, così come lo stesso sindaco, hanno approvato un nostro ordine del giorno dove si chiedeva espressamente di riportare quanto prima il Consiglio nella propria sede istituzionale, la Sala consigliare.
'Unico voto contrario quello del Capogruppo di centrodestra, Luciano Rosi. Perché il nostro sindaco continua ad evitare il confronto in presenza? Avanti così non può andare, come se un insegnante continuasse con la didattica a distanza pur di evitare il confronto diretto con gli studenti. Confidiamo nell’intervento del Ministro Piantedosi affinchè il nostro “Sindaco da tastiera” superi le sue paure e si decida finalmente a riconvocare Consiglio e Conferenza dei Capigruppo nelle proprie, degne, sedi istituzionali'.
'San Cesario, basta con Consigli in videoconferenza': appello al ministro

'Avanti così non può andare, come se un insegnante continuasse con la didattica a distanza pur di evitare il confronto diretto con gli studenti'


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'Alle riunioni dei capigruppo di norma non partecipano più di sei persone (quattro capigruppo, il sindaco ed il segretario) ciò nonostante il nostro sindaco avverte ancora l’esigenza della videoconferenza. Il Regolamento di Consiglio prevede che si ricorra alla videoconferenza solo in caso di esigenze organizzative o straordinarie. Quali sono le esigenze organizzative o straordinarie che spingono il nostro sindaco a convocare videoconferenze anche solo per sei persone? Nessuno lo sa ma è evidente che vuole evitare il confronto in presenza - continuano i consiglieri -.
Comuni limitrofi quali Castelfranco, Bomporto, Savignano, Spilamberto, Nonantola, Modena, Vignola, Castelnuovo da tempo tengono le loro riunioni in presenza nelle opportune sedi istituzionali. Da queste parti invece la Sala Consigliare continua a rimanere inutilmente vuota e non viene neppure attrezzata per la diretta streaming così come da noi proposto. Il Consiglio Comunale la pensa come noi, nella seduta dello scorso 10 novembre i Gruppi Consiliari, così come lo stesso sindaco, hanno approvato un nostro ordine del giorno dove si chiedeva espressamente di riportare quanto prima il Consiglio nella propria sede istituzionale, la Sala consigliare.
'Unico voto contrario quello del Capogruppo di centrodestra, Luciano Rosi. Perché il nostro sindaco continua ad evitare il confronto in presenza? Avanti così non può andare, come se un insegnante continuasse con la didattica a distanza pur di evitare il confronto diretto con gli studenti. Confidiamo nell’intervento del Ministro Piantedosi affinchè il nostro “Sindaco da tastiera” superi le sue paure e si decida finalmente a riconvocare Consiglio e Conferenza dei Capigruppo nelle proprie, degne, sedi istituzionali'.
Redazione Pressa
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