Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Si torna in zona arancione e possono adesso riaprire anche le palestre. All’aperto.
Spostate tutte le macchine, allestita la tensostruttura, organizzata la guardiania, si tiene botta. Questione di resilienza, un po’ come accadde nella Bassa con il post terremoto. A San Felice sul Panaro è la palestra Body Activ ad aver riaperto i battenti.
All’ombra del Castello degli Estensi, nel piazzale antistante la sede della palestra, ha aperto la versione en plen air e gli sportivi possono finalmente riprendere l’attività sospesa ormai più di sei mesi fa. Era ottobre del 2020, infatti, quando il Governo ha decretato la chiusura degli impianti sportivi, la seconda dopo la sospensione tra marzo e maggio dello scorso anno.
Una botta micidiale per questi centri di salute che sono anche attività economiche.
“Io ho avuto come ristori poco più di 5 mila euro, a fronte di spese che ammontano a 50 mila euro tra affitto, utenze e mancati introiti – spiega ad esempio Gabriel Gibin, titolare della Body Activ – con la beffa dell’ultimo decreto ristori che copre chi ha avuto il 30% di perdita del fatturato. Io ne ho perso il 29% e non prendo niente”.
Ma qui non si molla. E dopo aver riallestito secondo protocolli rigidissimi tutta la struttura l’anno scorso, dopo aver dato un segnale di presenza in pieno inverno, con le attività a corpo libero e gli allenamenti funzionali organizzati allo stadio messo a disposizione dal Comune, ora si sposta tutta la sala attrezzi all’aperto.
“E’ un grosso sforzo, un investimento non solo economico ma di energia visto che rimango qui a dormire per controllare l’attrezzatura, che non si può spostare così facilmente. Rimarrà qui e ci alleneremo qui finché non potremo tornare dentro. L’importante è ripartire, da troppo tempo eravamo fermi. Le persone - illustra Gibin - mi scrivono in continuazione, non ce la fanno più a stare fermi, mi chiedono di organizzare, di protestare… La gente è stanca a livello psico-fisico e ha bisogno di muoversi. I problemi dello stare sempre in casa non sono solo psicologici, ma anche a livello di salute, si abbassano le difese immunitarie. Lo sport è vita e salute”.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>